Muroni (FacciamoEco): “Programmare riapertura scuole di ogni ordine e grado in zona rossa”

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Programmare una riapertura graduale della scuola di ogni ordine e grado anche in zona rossa: “serve un grande piano di recupero formativo e sociale”. Lo afferma la deputata Rossella Muroni, capogruppo alla Camera di FacciamoEco, che all’Adnkronos commenta l’ipotesi di riapertura delle scuole dopo Pasqua su cui sta ragionando il governo. 

Dopo un anno siamo ancora così e non si è fatto nulla per programmare anche una riapertura graduale. Mi rendo conto che i dati della pandemia raccontano una situazione drammatica però la Dad è incompatibile con una fascia d’età ed è evidente“. 

C’è poi il tema delle donne che in questo periodo devono contemporaneamente lavorare e gestire la famiglia: “così non le aiuteremo mai“.

Inoltre, sottolinea la Muroni “c’è un altro punto che non si affronta ed è quello della sicurezza informatica soprattutto per i più piccoli che sono stati gettati nella dad e nell’utilizzo della tecnologia senza alcuna preparazione“. 

Secondo la deputata, dunque, “il lavoro da fare è profondo. Spero che il ministro Bianchi riesca a fare una programmazione che tenga conto anche del fatto che abbiamo creato una generazione covid da due anni in dad, e che ha conosciuto il mondo digitale in maniera non protetta sviluppando di fatto non solo dei deficit formativi ma anche relazionali”.

C’è un’emergenza nell’emergenza che va affrontata. Gradualmente quindi riapriamo le scuole; in altri paesi abbiamo esempi di zone rosse dove le scuole sono rimaste aperte perché si tratta di una infrastruttura sociale importante, necessaria per la formazione e la sicurezza dei bambini” sottolinea la Muroni che aggiunge: “C’è bisogno di un grande piano di recupero relazionale e formativo. Capisco le attenzioni del caso però c’è bisogno di una pianificazione per capire anche cosa succederà in estate e a settembre come ci vogliamo arrivare“.

Le classi pollaio non ce le siamo mai potute permettere ma adesso diventa un tema di cura di questa generazione: abbiamo bisogno di un rapporto insegnante/studenti molto più basso perché il corpo docente dovrà prendersi cura di una generazione in difficoltà, sospesa. Se vogliamo evitare che diventi una generazione interrotta dobbiamo riaprire con attenzione e mettere in campo un piano straordinario di formazione, di recupero sociale e assistenza psicologica“.

 

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