Multe fino a 10mila per gli studenti violenti, il parere della psicoterapeuta: “Non avrà impatto educativo sui ragazzi, serve altro”
Multe da 500 a 10mila euro per gli studenti che aggrediscono professori, dirigenti scolastici o personale amministrativo: è la misura prevista da un emendamento al ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti, attualmente in discussione in commissione Cultura al Senato.
La sanzione pecuniaria, oltre al pagamento dei danni, si configurerebbe come una “riparazione” per l’istituzione scolastica danneggiata dall’aggressione.
Alessia Tombesi, psicoterapeuta, commenta la proposta, in un’intervista al sito Centro Pagina: “Se si è arrivati a questa soluzione, significa che gli strumenti educativi e di ascolto finora utilizzati hanno fallito. Tuttavia, la multa non colpisce direttamente i ragazzi, ma i loro genitori, che saranno tenuti a pagarla. Forse questo potrebbe spingere le famiglie ad essere più attente, ad ascoltare di più i figli e a chiedere aiuto a professionisti in caso di segnali di disagio”.
La psicoterapeuta sottolinea come gli episodi di aggressione siano spesso la manifestazione di un disagio profondo che necessita di essere accolto e affrontato con un lavoro psicologico. “Se la multa serve da stimolo in questa direzione, ben venga”, afferma Tombesi. “Tuttavia, non ha un impatto educativo diretto sui ragazzi. Per questo, si potrebbero prevedere attività di volontariato che li mettano a contatto con la sofferenza degli altri. Inoltre, sarebbe opportuno avviare percorsi psicologici obbligatori per gli studenti che commettono aggressioni, al fine di risolvere il disagio alla base di tali comportamenti”.