“Mood: ghostare gli impegni e slayare al weekend”, lo slang social dei giovani. Quali i termini più diffusi e perché è importante conoscerli

Sui social network si sta sviluppando una forma di comunicazione che utilizza espressioni rapide, immediate e spesso cariche di significati simbolici. Si tratta di uno slang dinamico, che riflette i codici culturali delle nuove generazioni e costruisce una vera e propria identità linguistica.
Cringe, flexare, ghostare: i termini più comuni
Molti dei termini usati oggi sui social sono entrati nell’uso quotidiano tra i più giovani. Eccone alcuni:
- cringe: qualcosa di imbarazzante, fastidioso o percepito come “fuori luogo”, soprattutto se riferito a comportamenti di adulti che cercano di apparire più giovani. Come esempio: “Quando mio padre ha iniziato a ballare su TikTok, è stato un momento super cringe“;
- flexare: ostentare un oggetto o una qualità personale, come ad esempio “Ha flexato la nuova console durante tutta la videochiamata”;
- ghostare: interrompere bruscamente ogni comunicazione con qualcuno, “sparendo” come un fantasma;
- ship: sostenere emotivamente una coppia reale o immaginaria, come in “io li shippo tantissimo”;
- mood: esprimere uno stato d’animo o un’empatia momentanea con una situazione o un’immagine. Esempio: “Quel meme in pigiama alle 10 del mattino è esattamente il mio mood oggi“;
- slay: realizzare qualcosa in modo straordinario, come ad esempio “Con la sua presentazione ha davvero slayato davanti a tutti”;
- rizz: abbreviazione di “charisma”, indica la capacità di conquistare qualcuno con il proprio fascino;
- drip: stile personale particolarmente curato e alla moda, spesso riferito all’abbigliamento;
- sus: abbreviazione di “suspicious”, utilizzata per descrivere qualcosa o qualcuno di sospetto o poco chiaro;
- yeet: espressione di entusiasmo oppure gesto di lanciare qualcosa con forza;
- cap/no cap: “cap” significa bugia, “no cap” significa verità assoluta (“ti dico no cap”);
- vibe check: testare se una persona o un ambiente “trasmettono” una buona energia;
- bussin: aggettivo usato per descrivere cibo o esperienze particolarmente buone.
Perché i giovani creano nuovi codici linguistici
Il linguaggio sui social risponde all’esigenza di comunicare rapidamente emozioni, appartenenze e giudizi. Attraverso l’uso di slang:
- si costruiscono identità condivise all’interno dei gruppi;
- si differenziano gli insider dagli outsider, specialmente rispetto agli adulti;
- si trasformano esperienze comuni in meme o riferimenti virali.
Questo tipo di linguaggio è soggetto a un’evoluzione continua: alcune espressioni diventano obsolete nel giro di pochi mesi, sostituite da nuove parole o abbreviazioni che catturano l’immaginario collettivo.
L’importanza di conoscere lo slang
Comprendere il linguaggio giovanile sui social aiuta a:
- interpretare correttamente i messaggi;
- costruire ponti comunicativi tra generazioni diverse;
- analizzare i fenomeni culturali emergenti.
Non si tratta solo di “parlare giovane”, ma di comprendere i meccanismi che plasmano la comunicazione contemporanea.