Molti alunni con disabilità e docenti di sostegno ma pochi medici: in Lombardia nasce l’insegnante case manager
In Lombardia ci sono sempre più alunni con difficoltà nell’apprendimento e la didattica a distanza nel periodo Covid non ha aiutato. Ne parla oggi il Corriere della Sera, evidenziando come fra diagnosi e presa in cura nei servizi pubblici possano passare anche due anni. Prende però piede la telemedicina nel seminario di Anastasis società cooperativa per i dieci anni di RIDInet, una piattaforma di tele-riabilitazione per studenti Bes e Dsa.
“Si possono proporre 3-4 sessioni di allenamento la settimana invece di una sola. Il piccolo può fare giochi e attività piacevoli e che allenano le sua abilità. La logopedista o lo psicologo, anche da remoto, può vedere i miglioramenti, cambiare gli esercizi e renderli più complessi per migliori risultati” spiega Cristiano Termine, professore di Neuropsichiatria infantile all’Università dell’Insubria.
Nelle scuole lombarde gli alunni con disabilità sono circa 18mila, difficile dire quanti tra questi ha un problema Dsa.
Le difficoltà si riscontrano nel basso numero di medici disponibili a fronte di un alto numero di studenti con docente di sostegno o PDP: “Gli insegnanti di sostegno sono 2.500 e i neuropsichiatri che dovrebbero incontrare ciascuno di loro almeno 3 volte l’anno sono solo 25“.
Nel Varesotto è nato in via sperimentale il progetto IndiPote(dn)S: un insegnante formato a cui tutti gli altri fanno riferimento e segnalano le difficoltà degli alunni. Un case manager che fa da tramite tra la scuola e i servizi delle Ats. Il modello è stato adottato dal 75% delle scuole del Varesotto.