Modello 730 a debito con 2 CU, perchè accade e come evitarlo
Il lavoratore è libero di spostarsi da un’occupazione ad un’altra, ma questo però può creare un debito sul conguaglio fiscale.
Quando si lavora come dipendenti il proprio datore di lavoro si costituisce come sostituto d’imposta. Quindi se si cambia lavoro si rischia di avere una doppia certificazione unica che produce un debito nella dichiarazione dei redditi. Questo perché ogni sostituto di imposta applica l’IRPEF sulle somme che eroga calcolato solo sul reddito con lui prodotto. Una situazione che capita spesso, come nel caso suggerito da una lettrice che ci scrive:
Salve,
vi sottopongo il mio quesito. Sono un’infermiera, nel 2023 mi sono spostata da un’azienda ospedaliera ad un’altra. Senza licenziamento (non so se è rilevante). La mia posizione è rimasta la stessa e lo stipendio è sempre quello da infermiera, ora ho fatto il 730 ed avendo 2 Cud ho un debito di circa 2.400€. Potreste spiegarmi perché se ho continuato a svolgere lo stesso lavoro, e sempre nel pubblico. C’è qualcosa che si possa fare? In più devo rimborsare il bonus Renzi o ex, così mi è stato spiegato dal commercialista.
Doppia Certificazione unica, come risolvere il problema?
Quando si hanno due certificazioni uniche (CU) dovute a cambio di datore di lavoro può succedere di avere un debito Irpef. Questo accade perché ogni datore di lavoro applica l’Irpef solo sul reddito con lui prodotto, senza considerare quello che si è ricevuto con il datore precedente o che si riceverà con quello successivo. Nella maggior parte dei casi ci si trova ad aver pagato le tasse con un aliquota Irpef più bassa di quella che sarebbe dovuta essere stata applicata. E proprio per questo si genera il debito.
Tuttavia la situazione è sanabile, anche se conviene pagare il debito nell’anno in cui si è prodotto. Poi è necessario specificare al datore di lavoro la situazione. Di solito ad inizio anno è possibile chiedere l’applicazione di una ritenuta più alta e l’applicazione delle ritenute sul cumulo dei redditi, così da evitare un conguaglio nella dichiarazione dei redditi troppo alto.
Purtroppo la doppia certificazione unica impatta anche sul bonus Renzi che deve essere restituito. L’agevolazione spetta alle lavoratrici e ai lavoratori con redditi fino a 15.000 euro. Tuttavia grazie alla clausola di salvaguardia, fino a 28.000 euro si ha comunque diritto al bonus IRPEF, ma solo se la somma di alcune detrazioni supera l’imposta lorda.
Nel suo caso, quindi, se un datore i datori di lavoro hanno erogato il bonus non basandosi sul cumulo dei redditi e questo ha superato i 15.000, se non si hanno le giuste detrazioni o se si supera la soglia anche dei 28.000 euro, il bonus non spettava e va, quindi, restituito.
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