Mobilità, riprende la trattativa con tutti i sindacati: sul tavolo l’eliminazione dei vincoli

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Oggi, alle 15,30, riprende la trattativa per rinnovare il contratto di mobilità. Dopo le assenze degli incontri precedenti, ci saranno anche Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, che nelle settimane avevano dichiarato lo stato di agitazione.

In una nota congiunta i quattro segretari generali Sinopoli, Turi, Serafini e di Meglio – spiegano “che il tema dei trasferimenti del personale è una delle grandi questioni aperte. Per questo all’incontro sarà ribadita la necessità di confermare l’attuale struttura contratto integrativo sulla mobilità che non prevede alcun vincolo, se non quello definito in sede di contratto nazionale”.

Superare le strettoie legislative è possibile – affermano i segretari – per questo è fondamentale verificare se esiste la volontà del ministero di superare ciò che la legge ha imposto“.

Lo strumento normativo per realizzare questo obiettivo già esiste (art 2, comma 2, del Testo Unico n.165/01) e consente di intervenire – riportando l’intera materia nell’alveo contrattuale – per eliminare i blocchi esistenti“.

Consentire, con questo rinnovo contrattuale, al personale della scuola di potersi trasferire superando gli attuali blocchi è una delle richieste forti giunte da tutto il personale“, proseguono Flc Cgil, Uil Scuola, Snals confsal e Gilda degli insegananti.

Va ricordato – aggiungono i segretari di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda – che il rinnovo del contratto integrativo per la mobilità del personale si svolge alla vigilia del rinnovo del contratto nazionale della categoria. Appare del tutto chiaro che è il contratto nazionale che definisce le linee guida e gli obiettivi per la contrattazione integrativa di secondo livello. Non sarebbe opportuno concordare un nuovo contratto sulla mobilità che abbia caratteristiche e durata diverse da quelle che si andranno definendo in sede di contrattazione nazionale“.

Abbiamo ribadito in tutti gli incontri politici – aggiungono i segretari – che la mobilità del personale è tema ricondotto alla contrattazione e all’autonomia delle parti, per questo vanno superate le diverse incursioni di legge, che hanno prodotto stratificazioni normative e vincoli che vanno superati. Il più discriminante ed inaccettabile è quello per i neoassunti la cui eventuale discussione e definizione deve discendere dall’ambito delle indicazioni previste nello stesso contratto nazionale e non certo da interventi legislativi“.

I tempi ristretti e l’esigenza di affrontare nodi politici più impegnativi – sottolineano i quattro segretario – ci portano a ritenere opportuno prorogare di un anno il contratto attualmente in vigore, rinviando la trattativa sul nuovo integrativo a dopo il rinnovo del contratto nazionale il cui negoziato è malauguratamente ancora fermo, senza nemmeno l’atto di indirizzo all’Aran, mentre altri comparti sono già alla firma. Altra questione cruciale che andrà valutata in tempi brevissimi”.

Ricordiamo che all’ultima riunione del 22 dicembre ha partecipato soltanto la Cisl Scuola, unico sindacato a non scioperare a dicembre. Riunione che non aveva portato ad alcuna intesa: “La Cisl Scuola ha confermato la proposta già esposta nella precedente riunione, che rappresenta l’unico strumento per poter soddisfare le richieste del personale circa l’eliminazione del vincolo triennale sulla sede di assunzione in ruolo; l’Amministrazione, pur giudicandola interessante e ben argomentata, ha riferito delle difficoltà che ne impediscono l’accoglimento, legate a obiezioni di natura politica presenti nell’ambito della maggioranza di governo, obiezioni di cui è la stessa Amministrazione a rammaricarsi”.

Bisogna dirlo con chiarezza: non sarà facile trovare un’intesa sull’eliminazione dei vincoli proprio perché l’amministrazione si attesterà sulle obiezioni di natura politica che ha già comunicato al sindacato Cisl Scuola.

Adesso però, se il fronte sindacale si dovesse ricompattare del tutto, qualche speranza potrebbe esserci. E superare le strettoie legislative, come affermano nella nota i segretari di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti.

Ma la strada è in salita, specialmente se sul fronte politico dovessero restare divisioni sul tema e dunque difficili aperture per le vie parlamentari.

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