Mobilità: revoca dei trasferimenti su sostegno a docenti senza titolo
Avevamo pubblicato la scorsa settimana l’appello dell’On. Centemero a controlli più capillari sulle operazioni di mobilità del personale docente per l’a.s. 2017/18, poiché numerose erano le voci di trasferimenti ottenuti su posti di sostegno senza il possesso dello specifico titolo richiesto dal CCNI sottoscritto il 13 aprile da Miur e sindacati.
L’On. Centemero chiedeva al Miur di verificare con urgenza tale situazione. E il Ministero stesso aveva contattato la nostra redazione affermando che erano stati effettuati tali controlli e che si trattava di voci senza alcun fondamento.
Purtroppo così non è stato, e invece gli Uffici Scolastici sono al lavoro per riprendere queste situazioni, anche se temiamo che l’errore possa essere stato più diffuso di quanto ancora si conosce.
Vi segnaliamo infatti i provvedimenti dell’ufficio scolastico di Teramo e di Genova, che revocano il trasferimento su posto di sostegno a docenti che non erano in possesso del relativo titolo di specializzazione, con le relative conseguenze sugli altri movimenti.
Ma, come dicevamo, il problema potrebbe essere di più ampie dimensioni.
Come può accadere che un docente senza titolo ottenga il trasferimento su sostegno? La spiegazione è abbastanza semplice: l’insegnante compila on line il modello di domanda e flagga anche il quadratino sostegno, per avere una possibilità in più di ottenere il movimento richiesto. Spesso il docente non legge il contratto e in buona fede inoltra la domanda, senza il titolo che invece dovrebbe essere presentato in tale sede.
La domanda viene poi vagliata dagli Uffici Scolastici. Capita non di rado che tali operazioni vengano svolte in tempi ridotti, con personale risicato per via dei tagli, e dunque tutta la procedura rischia di essee condotta in maniera frettolosa. Capita quindi che gli Uffici non si accorgano che manca il titolo di sostegno e considerano valida la domanda che rientra quindi nel calderone dei trasferimenti.
Nel momento in cui il Ministero ha effettuato le indagini richieste dall’On. Centemero trova chiaramente una situazione limpida, in quanto non è il sistema informatico ad aver fatto cilecca, ma il controllo preventivo da parte degli Uffici Scolastici, su cui naturalmente il Miur non può andare a controllare caso per caso.
Non è purtroppo neanche il primo anno che ciò accade, e spesso sono i Dirigenti scolastici che scrupolosamente richiedono il titolo a scoprire che il movimento era stato disposto in assenza.
Segnaliamo tale situazione perché riteniamo che si tratti di un caso o di venti o di più, il Ministero debba adoperarsi perché nella domanda del prossimo anno venga inserito un filtro più stringente, che renda immediatamente consapevole l’insegnante dell’errore in cui sta cadendo.