Mobilità docenti, non passa l’emendamento sulla deroga ai vincoli. Scontro tra Lega e Fratelli d’Italia. Sasso: “Stanco dei divieti dell’Europa, dispiaciuto per l’atteggiamento di Fitto”

Niente da fare. L’emendamento, che prevede la deroga sui vincoli di mobilità per il personale docente, non è stato approvato. Non c’è stato il via libera della Commissione Europea alla deroga sui vincoli per il personale docente malgrado l’ok, con riformulazione, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Come ricostruito nelle scorse ore, l’emendamento in questione, nel prevedere la proroga per l’anno scolastico in corso del regime relativo mobilità del personale docente, incideva sul PNRR relativa al reclutamento dei docenti che prevede una modifica significativa della previgente disciplina in materia di mobilità. Conseguentemente, si è reso necessario effettuare, d’intesa con il Ministero dell’istruzione e del merito, una preventiva verifica con la Commissione europea.
Nel dettaglio, la proposta emendativa è stata illustrata dalla Struttura di missione PNRR e dai rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Merito alla task force PNRR della Commissione europea nel corso di un incontro che si è tenuto lo scorso 9 febbraio per la verifica degli obiettivi connessi alla 5^ rata del Piano. Successivamente, il 12 febbraio 2024, la proposta emendativa è stata formalmente inviata alla Commissione europea, unitamente a una relazione illustrativa elaborata dal Ministero dell’istruzione e del merito.
Ieri, il 13 febbraio, la Struttura di missione PNRR ha sollecitato la valutazione della Commissione europea, ricevendo dalla stessa una valutazione negativa. Conseguentemente, al fine di evitare l’approvazione di una proposta emendativa che avrebbe indotto la Commissione a valutare la stessa come un’inversione rispetto agli obiettivi della riforma in questione e già valutati ai fini del pagamento delle precedenti rate del PNRR, con conseguente “blocco” del procedimento di valutazione della quinta rata, è stato comunicato l’invito al ritiro dell’emendamento al Decreto Milleproroghe.
La Struttura di missione PNRR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, come da richiesta del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha richiesto alla Commissione europea la calendarizzazione nei prossimi giorni di una riunione specifica per approfondire ulteriormente la tematica.
Secondo quanto raccolto dalla redazione di Orizzonte Scuola, non sarebbero mancati momenti di tensione tra i rappresentanti della Lega e quelli di Fratelli d’Italia. Il partito leghista, di cui fa parte anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non avrebbe escluso la possibilità di “forzare la mano” e andare dunque all’approvazione del provvedimento. Ferma, invece, la risposta del ministro per le Politiche europee, Raffaele Fitto: niente scontri con l’Europa.
A Orizzonte Scuola interviene il deputato Rossano Sasso: “Con rammarico registro la netta opposizione all’emendamento della Lega, a mia prima firma e riguardante la deroga al vincolo per la mobilità dei docenti, da parte della Commissione Europea. L’emendamento era tra i “super segnalati” dalla Lega, ma ciò nonostante Bruxelles ha pensato bene di ostruire un percorso che avrebbe consentito a migliaia di docenti di poter tornare a casa attraverso apposita domanda di trasferimento. Sono dispiaciuto anche per l’atteggiamento del Ministero delle politiche europee che ha avallato questa decisione. Ho ricevuto altresì dal Ministro Valditara però la rassicurazione che in fase di contrattazione con i sindacati, il contenuto del mio emendamento sarà recepito. Sono sinceramente stanco di questi divieti da parte della Commissione Europea, di cui i cittadini e soprattutto gli insegnanti italiani terranno conto a giugno con le elezioni europee”.
L’emendamento che non è stato votato
Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
3-bis. All’articolo 399, comma 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, le parole: «per l’anno scolastico 2023/2024» sono sostituite dalle seguenti: «per l’anno scolastico 2024/2025» ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Resta fermo quanto disposto dall’articolo 5, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n. 74».