Mobilità e immissioni in ruolo 2018/19, anno buono. In Sicilia 57% in più di pensionamenti, posti vuoti, resoconto nomine scorso anno

I numeri provengono dai dati sulle domande di pensionamento, diffusi la scorsa settimana dal Ministero, anche se ancora in forma provvisoria.
NUMERI NAZIONALI
Se a livello nazionale si è riscontrato un aumento del 25% delle domande per il personale docente. I docenti che chiedono di andare in pensione sono infati 25.246, a fronte dei 20.102 dello scorso anno scolastico. Il numero più altro nella scuola secondari di secondo grado (8.300), seguito da secondaria I grado (5.733), primaria 7.210 e infanzia 3.074
Numeri che sono stati messi in relazione con la condizione di disagio che i lavoratori vivono quotidianamente, per cui appena si può si lascia il lavoro, anche perché le prospettive future non sono incoraggianti.
Il file con i pensionamenti per classe di concorso e provincia
I NUMERI PER LA SICILIA
Totale domande presentate: 2.367
Scuola di infanzia: 229
Scuola primaria 561
Scuola secondaria I grado 639
Scuola secondaria II grado 793
Sostegno 145
Incremento: + 57% rispetto al 2017, quando le domande erano state 1.507
MOBILITA’ E IMMISSIONI IN RUOLO 2018/19
Se i numeri rimaranno tali (ossia non ci saranno cali degli organici per decremento di iscrizioni alunni) la suddivisione potrà essere
Mobilità 710 posti
Immissioni in ruolo 1420 cattedre (da GM concorso 2016 e GAE, eventualmente nuove Graduatorie di merito del concorso abilitati 2018 se già svolto e se ci sarà disponibilità)
Passaggio di ruolo e/o di cattedra 237
Ricordiamo che in base al Contratto 208/19 sottoscritto dai sindacati alla mobilità interprovinciale va il 30% dei posti disponibili, ai passaggi di ruolo e cattedra il 10%. Il resto rimane per le assunzioni a tempo indeterminato.
TRASFORMAZIONE POSTI DA ORGANICO DI FATTO IN ORGANICO DI DIRITTO
Numeri alti, ai quali si potrebbero aggiungere altri posti in conseguenza della trasformazione di altre cattedre da organico di fatto in organico di diritto.
Nella legge di Bilancio 2018 è stato previsto lo stanziamento di fondi per la trasformazione di circa 18mila cattedre. Non tutte il prossimo anno scolastico, per cui bisognerà ancora verificare quante ne saranno disposte per l’incremento degli organici in Sicilia.
POSTI VUOTI
A questi numeri bisogna poi aggiungere i posti eventualmente rimasti vuoti nella precedente tornata di immissioni in ruolo perché le relative graduatorie erano esaurite, numeri che adesso andranno nuovamente redistribuiti.
In particolare, i posti vuoti sono sul sostegno.
Nell’a.s. 2017/18 infatti, rispetto ai 51.773 posti disponibili, ne sono stati coperti 29.686. Dei 22.087 rimasti vacanti, 10.011 sono relativi a posti di sostegno. Questi ultimi sono stati coperti con contratti di supplenza per la carenza di personale specializzato nelle Gae e nelle graduatorie di merito. Il nuovo corso di specializzazione TFA sostegno III ciclo permetterà di coprire ulteriori 9.949 posti. Anche in questo caso sarà da verificare quanti spetteranno alla Sicilia.
POSTI POTENZIAMENTO INFANZIA
Rimane un capitolo delicato, in una regione in cui le graduatorie di merito del concorso 2016 sono ancora ben lungi dell’esaurirsi, e anche la misura di un anno di proroga potrebbe rivelarsi insufficiente.
Queste le parole dell‘On. Malpezzi (PD):
il potenziamento va migliorato, l’infanzia non l’ha ancora ricevuto e non in maniera diretta, con la trasformazione dei posti da organico di fatto ad organico di diritto. Non reale, dunque, come per gli altri ordini di scuola. La direzione però è tracciata.
RESOCONTO NOMINE 2017/18
Per avere un’idea sommaria della situazione, il resoconto (parziale) delle nomine svolte nell’a.s. 2017/18 e pubblicazione graduatorie di merito concorso
COMMENTI DEI SINDACATI
Grazia Maria Pistorino FLCGIL “Questo elevato numero di pensionamenti potrà dare risposta a molti colleghi ora titolari al nord”
Francesca Bellia CISL “L’esodo dei docenti è determinato da un’eta anagrafica mediamente superiore alla media nazionale ma anche dal fatto che molti precari isolani vengono assunti al nord e solo dopo diversi anni riescono ad avvicinarsi a casa”
Dati tratti da Repubblica ed. Palermo