Mobilità. Docenti sardi vittime dell’algoritmo chiedono un piano di rientro
Atzori Donatella – I docenti “esodati” di tutta la Sardegna, che hanno subito effetti nefasti della legge 107/2015, rendono noto che si sono attivati in contemporanea a tutti i colleghi del Sud -Centro Italia per proporre agli organi interessati un piano di rientro nella propria terra con l’invio del documento in allegato.
Si ricorda che, numerosissimi docenti di diverse classi di concorso il prossimo anno scolastico saranno costretti ancora ad emigrare, lasciando famiglie e affetti, in seguito al diniego del MIUR di concedere i posti di sostegno in deroga ai docenti di ruolo.
I posti di sostegno attivati ogni anno in organico di fatto nelle varie Regioni d’Italia sono di numero molto superiore a quello dei docenti specializzati, per cui il posto di sostegno sarà inevitabilmente affidato a docenti privi di titolo. Lo scorso anno, attraverso un accordo contrattuale nazionale, si è previsto di attribuire in subordine i posti di sostegno al personale docente di ruolo privo di titolo sia in utilizzazione sia in assegnazione provvisoria. Ciò ha consentito agli studenti di avere al proprio fianco docenti abilitati, seppur non specializzati. Il resto dei posti disponibili è stato dato con incarico a tempo determinato a personale docente inserito nelle graduatorie d’istituto e privo sia di specializzazione, sia di abilitazione all’insegnamento, nonché talvolta di esperienza in cattedra.
Come è noto, il CCNI sulle utilizzazioni prevede la possibilità che venga utilizzato su posto di sostegno anche il personale privo di titoli appartenente a classi di concorso in esubero. La contrattazione regionale potrebbe estendere questo requisito anche a docenti non appartenenti a classi in esubero fissando delle condizioni precise. Se però non si vuole seguire la medesima strada dello scorso anno (che prevedeva la possibilità di assegnare su posti di sostegno personale privo di titolo sia in utilizzazione sia in assegnazione provvisoria);
• è indispensabile che vengano previste le seguenti possibilità:
a) L’utilizzazione su posto di sostegno per i docenti privi di titolo di specializzazione perdenti posto, e trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, appartamenti a classi di concorso in esubero, il che è previsto dall’ipotesi di CCNI del 21 giugno 2017, anche titolari di altra provincia;
b) L’utilizzazione su posti di sostegno dei docenti che, pur privi di titolo, hanno maturato servizio di insegnamento su sostegno, anche se non sopranumerari né appartenenti a classi di concorso in esubero;
c) La conferma sugli stessi posti (ove disponibili) dei docenti già impegnati a qualsiasi titolo su posti di sostegno. L’istituto della conferma risponde alle nuove direttive ministeriali e garantirebbe agli studenti la continuità didattica, evitando loro il cambio continuo dei docenti.
Se si potranno realizzare queste iniziative, si farà un passo per migliorare la qualità dell’insegnamento su sostegno a vantaggio degli studenti e delle loro famiglie, nel contempo sarebbero soddisfatte anche le esigenze di avvicinamento del personale docente, nonché un notevole RISPARMIO per l’Erario che impiegherebbe personale già in ruolo.
In breve per i docenti che hanno ricevuto comunicazione di trasferimento in località ubicate fuori dalla regione o provincia di residenza CHIEDIAMO:
• uno specifico intervento ministeriale mirato ad andare in deroga al vincolo dell’essere docente di ruolo appartenente a classi di concorso in esubero (come previsto dal vigente CCNI sulle utilizzazioni del 21/06/2017) per essere utilizzato su posto di sostegno senza titolo di specializzazione;
• al Governo Nazionale l’urgente invio di un’apposita nota ministeriale agli USR e USP per autorizzarli ad utilizzare, come avviene praticamente da anni, i docenti predetti sul sostegno. In tale modo si potrebbe comunque prevedere una strada per garantire il miglior servizio possibile e al contempo soddisfare le esigenze di avvicinamento del personale docente che ha titolarità lontano dalla residenza, condizione che è davvero infernale dal punto di vista economico ed esistenziale.
Si sottolinea che in molte regioni d’Italia la necessità degli insegnanti di sostegno è di gran lunga superiore al numero dei docenti specializzati in tale ambito, per cui non si andrebbe a ledere alcun diritto ma si garantirebbe continuità didattica ed educativa.
E’ inoltre risaputo che i posti di sostegno non assegnati in questa fase verranno occupati da personale inserito nelle graduatorie di istituto di terza fascia che vedono aspiranti all’insegnamento privi sia di specializzazione sul sostegno che di abilitazione all’insegnamento, tra l’altro diversi non hanno mai svolto la funzione di docente.
Tale provvedimento non stravolgerebbe il numero di supplenze in quanto le utilizzazioni riguarderebbero un’attribuzione successiva al personale specializzato in gae.
Atzori Donatella a nome dei:
Docenti della Sardegna assunti con la legge 107/2015, vittime dell’algoritmo