Mobilità. Docenti immobilizzati ai Nastrini Rossi: anche noi abbiamo il diritto di tornare a casa. Lettera

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Cari nastrini rossi, cosa dovremmo dire noi IMMOBILIZZATI? Per poter avere la certezza del posto fisso siamo dovuti partire, lasciare tutto.

Vincolati per anni a non poter chiedere trasferimento né assegnazione provvisoria. Sapevamo di dover star lontani da casa così come voi sapevate, quando avete accettato l’immissione in ruolo, di dover partire. E ora? I nostri sacrifici annullati da chi è sempre stato sotto casa, forse senza aver fatto mai un sacrificio o magari mai fatto due ore di lezione. Onestamente, non credete sia un’ingiustizia nei nostri confronti?

Ancora non siamo riusciti ad ottenere il trasferimento nella nostra provincia di residenza, a differenza vostra.
Avete avuto da parte del Governo e dei Sindacati Confederali agevolazioni e deroghe che per molti sono state un regalo non previsto dalla legge: avete ottenuto l’immissione in ruolo a livello nazionale (peculiarità della vostra richiesta inoltrata entro il 14 agosto 2015 senza alcuna penalizzazione per chi non vi aderisse), con partenza slittata di un anno, per farvi organizzare al meglio la stabilizzazione fuori provincia e l’anno di prova in seno alla vostra famiglia.
Avete ottenuto la deroga delle assegnazioni provvisorie, stravolgendo le aspettative di migliaia di docenti fuori sede da anni e all’unica alternativa di ricongiungimento temporanea, riducendo i posti autorizzati per i movimenti interprovinciali e supplenze che non erano previste dalla legge per i neoassunti.

Siete stati l’unica categoria di insegnanti ad aver accesso a conciliazioni e ricorsi non perché ne avete diritto ma per una mera concertazione sindacale. Infatti l’opinione pubblica non sa che il MIUR ha deciso arbitrariamente di trattare “solo” le conciliazioni degli assunti 2015/2016 dando “solo” a quest ultimi l’opportunità di potersi avvicinare a casa e correggere gli errori subiti dell’algoritmo. Inoltre molte di queste conciliazioni o ricorsi al GdL degli assunti 2015/2016 sono avversi a docenti appartenenti ad una fase precedente alla loro nella quale non potevano in alcun modo concorrere poiché gli assunti ante legem godevano di diritto di precedenza acquisito dal comma 108 art.1 legge 107/2015, ma omettendo questo particolare vincono in contumacia in quanto il MIUR, che dovrebbe prender le parti a favore degli assunti ante legem, ha il vizio di non costitursi.
Avete ottenuto l’equiparazione del punteggio pre-ruolo, un pre-ruolo svolto con sacrificio ma con la certezza di tornare la sera dalla propria famiglia, riducendo al minimo il disagio emotivo ed economico di un ruolo svolto fuori provincia e/o regione, sminuendo oltremodo i sacrifici svolti dagli insegnanti immobilizzati.
Avete ottenuto l’eliminazione del vincolo triennale del tutto improponibile prima del vostro arrivo e che è stato uno dei punti fondamentali per i 45mila docenti GAE che non potevano spostarsi dalla propria provincia.
Oggi, vi lamentate pure, a gran voce.

Se non vi va bene nulla perché non chiedete il diritto di recesso al ruolo e tornate a fare i precari dal momento che andate gridando ai quattro venti che i posti nelle vostre province ci sono?
Se così dovessero rimanere le cose, riteniamo di poter avere la precedenza nei trasferimenti, dopo aver dovuto subire i vincoli di permanenza a migliaia di km di distanza. Da sempre esiste un’anzianità di servizio, in ogni categoria. Ed è inammissibile che chi ha più anni di ruolo, maturati lontano dalla famiglia per anni, si ritrovi scavalcato d’emblée. Abbiamo il diritto di tornare a casa. I sindacati hanno deciso solo per una parte di docenti, voi neoimmessi, tralasciando il problema ormai decennale di noi docenti che ancora non riusciamo a ricongiungerci con le nostre famiglie.

Doriana D’Elia

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