Mobilità docenti, il Contratto non può eliminare i vincoli ma ottenere più deroghe. RISPOSTE AI QUESITI

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali stanno proseguendo le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sulla mobilità del personale docente, educativo e ATA per il triennio 2025-2028. L’obiettivo è concludere l’accordo entro la fine di novembre. Gli incontri si susseguono con ritmo serrato, con l’intento di definire le nuove regole che disciplineranno i trasferimenti e i passaggi di ruolo.

Ai microfoni di Orizzonte Scuola Domenico Ciociano, rappresentante della segreteria nazionale della Gilda degli Insegnanti. Conduce Andrea Carlino.

Quest’anno le assegnazioni provvisorie si sono svolte in pieno luglio. Non si vorrà ripetere una situazione simile. Puoi chiarire meglio la questione dei vincoli, visto che non è solo contrattuale ma anche normativa?

Il contratto non può eliminare i vincoli, ma può introdurre delle deroghe per renderli meno rigidi. Lo scorso anno siamo riusciti a ottenere deroghe per la mobilità annuale per chi aveva situazioni legate alla Legge 104, invalidi in famiglia o figli minori di 12 anni. Questo ha permesso a molti colleghi di superare il vincolo. La nostra richiesta è di ampliare il numero di deroghe possibili, dato che questi vincoli rappresentano una scelta di vita importante, soprattutto per chi è costretto a trasferirsi lontano dalla propria città.

A che punto siamo con le tabelle di valutazione per la mobilità territoriale e professionale?

Attualmente esistono due tabelle di valutazione: una per la mobilità d’ufficio e una per quella professionale. Ci sono differenze nel calcolo del servizio: nella mobilità d’ufficio i primi quattro anni di ruolo valgono tre punti, mentre gli anni successivi due terzi del punteggio. Invece, nella mobilità volontaria, ogni anno vale sei punti. Per i docenti titolari sul sostegno, il punteggio si raddoppia. Noi abbiamo proposto di unificare queste tabelle per semplificare la gestione dei punteggi e ridurre le discrepanze tra le diverse tipologie di mobilità.

C’è la possibilità di unificare i punteggi per i docenti? E riguardo al punteggio aggiuntivo per i tutor e gli orientatori?

Sì, c’è stata una proposta per riconoscere un punteggio aggiuntivo ai tutor, in seguito a un atto di indirizzo del ministero. Tuttavia, noi siamo contrari. Questo punteggio andrebbe a incidere anche sulle graduatorie dei perdenti posto, penalizzando altri colleghi. Inoltre, i tutor hanno già ricevuto un incentivo economico per il loro ruolo, e non ci sembra giusto aggiungere ulteriori vantaggi. Questa proposta ci vede in disaccordo, anche perché non si saprebbe dove collocare questo punteggio aggiuntivo all’interno delle tabelle di valutazione (servizio, titoli o esigenze familiari).

C’è speranza per l’abolizione del vincolo o, almeno, per un suo alleggerimento?

Il vincolo è stabilito da una norma di legge, quindi il contratto non può abolirlo. Tuttavia, si possono prevedere deroghe, e sembrerebbe esserci la volontà di introdurne alcune. Finché non chiudiamo il contratto, però, non possiamo sapere se queste richieste verranno accolte dall’amministrazione.

Quali sono le tempistiche per la firma del nuovo contratto? Entra subito in vigore una volta firmato?

Una volta firmato il contratto, inizia l’iter per il controllo degli organi competenti, come la Corte dei Conti. Questo processo non dipende dai sindacati, ma dall’amministrazione. L’obiettivo del ministero è anticipare le operazioni di un mese rispetto agli anni precedenti, ma i tempi tecnici di controllo non sono sotto il nostro controllo.

Sarebbe possibile superare il vincolo per esigenze familiari, come nel caso di genitori anziani o figli piccoli?

Lo scorso anno abbiamo ottenuto deroghe per le assegnazioni provvisorie, ad esempio per chi aveva un invalido civile in famiglia o figli minori di 12 anni. Anche quest’anno abbiamo avanzato una proposta simile al tavolo contrattuale. Speriamo che venga accolta.

Il punteggio per i figli verrà aumentato, soprattutto per le fasce 0-3, 3-6 e under 12?

Alla luce di numerose sentenze favorevoli, abbiamo chiesto di rivedere le tabelle di valutazione delle esigenze di famiglia. Vorremmo prevedere un punteggio maggiore per i figli sotto i 12 anni, oltre che rivedere le precedenze legate alla Legge 104.

E per quanto riguarda i vincoli sul sostegno? Si potrà chiedere una supplenza prima dei cinque anni?

Purtroppo il vincolo quinquennale sul sostegno non si riesce a eliminare, dato che il ministero vuole mantenere la specificità del ruolo. Abbiamo però richiesto di ampliare la percentuale di posti disponibili per il passaggio da sostegno a posto comune dopo il quinquennio.

Bisogna che i sindacati facciano pressione per modificare la legislazione. Ma se non si fa nulla in questo senso, perché? Puoi chiarire questo punto? Il lavoro del sindacato è uno, mentre quello di chi fa le leggi è un altro.

Sicuramente il nostro compito è quello di difendere il personale della scuola. Tuttavia, chi fa le leggi deve assumersi le proprie responsabilità. Noi chiediamo anche alla politica di venirci incontro sulle problematiche della scuola. Ad esempio, il nostro coordinatore si è interfacciato più volte con il ministro per sollecitare la politica a fare un passo avanti su alcune questioni fondamentali. Nello specifico, stiamo chiedendo al ministro di aumentare l’organico di diritto sul sostegno. Come saprai, al momento ci sono moltissimi posti in organico di fatto, ma in organico di diritto i numeri sono molto più ridotti. I posti in organico di fatto vengono usati principalmente per le assegnazioni provvisorie o per gli incarichi annuali delle GPS. La nostra proposta è di aumentare l’organico di diritto di almeno 20.000 posti sul sostegno e di stabilizzare altrettanti docenti. Nonostante ci siano corsi universitari in corso, c’è ancora una carenza di docenti di sostegno e molti lavorano su questi posti senza avere il titolo richiesto.

Su quali punti c’è già un accordo tra ministero e sindacati? Quali sono i punti fermi su cui si basa la trattativa?

Dire che ci sono dei punti fermi non è corretto, perdonami. Le richieste vengono recepite, ma chi siede al tavolo delle trattative non può prendere decisioni definitive, perché spesso queste dipendono da scelte politiche che devono essere portate avanti da altri organi competenti. Quindi, non possiamo parlare di punti fermi, ma possiamo dire che alcune richieste sono state recepite. Ad esempio, si è parlato dell’introduzione del docente di motoria nella scuola primaria, che non era presente nel vecchio contratto. Su questo c’è apertura, così come sulla possibilità di prevedere cattedre con orari esterni, attualmente non consentite nella primaria. Ti faccio un altro esempio: l’articolo 5 del precedente contratto, relativo ai licei musicali, è stato completamente abolito, perché la fase transitoria per la mobilità professionale verso questi licei è terminata. Ora possono partecipare ai movimenti solo coloro che sono in possesso della specifica abilitazione. Abbiamo avanzato molte altre richieste, ma in questo momento non posso dirti che ci siano punti fermi. Sarebbe una responsabilità troppo grande affermarlo.

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