Mobilità docenti 2025: vincoli e precedenze ma anche novità sul punteggio ai docenti tutor. Di cosa si discute al Ministero

Proseguono gli incontri al Ministero per la stesura del nuovo Contratto di mobilità per il personale docente, Ata ed educativo per il triennio 2025 – 28. Si è ancora all’inizio dei lavori, ma l’obiettivo è quello di mantenere incontri settimanali per chiudere entro novembre. Ne parliamo con Simone Craparo, vice coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Dunque, a che punto siamo della trattativa? Ci sono stati due giorni di incontri, altri sono già in programma per la prossima settimana. Qual è l’obiettivo del Ministero e quali potrebbero essere le novità?
Abbiamo iniziato con uno sprint. Ieri e oggi ci sono stati intensi colloqui, con grande collaborazione tra le organizzazioni sindacali e il Ministero. L’obiettivo del Ministero è chiudere tutto entro il 30 novembre. Con il ritmo attuale, potrebbe essere possibile, anche se ci saranno sicuramente degli intoppi. La mobilità è cruciale, poiché da essa dipendono tutti i successivi passaggi da completare prima di settembre. Se riusciamo a chiudere il contratto entro il 30 novembre e a far partire l’ordinanza a gennaio o febbraio, potremmo anticipare i tempi ed evitare i problemi visti l’anno scorso.
Entro la fine di novembre o primi di dicembre, quindi, si potrebbe avviare la fase delle domande per la mobilità, giusto?
Esatto. L’obiettivo sarebbe di avere tutto pronto entro gennaio o al massimo febbraio, per evitare i ritardi che abbiamo visto quest’anno con le domande di assegnazione provvisoria che si sono svolte in luglio.
Parlando del CCNI, avete chiesto di ampliare le deroghe all’articolo 2. Quali sono le motivazioni di questa richiesta e come pensate di integrare il contratto?
La nostra organizzazione è sempre stata contraria ai vincoli perché rendono difficile il lavoro dei docenti. Un insegnante che non può tornare a casa non lavora in modo sereno. L’accordo di febbraio ha introdotto deroghe ai vincoli legislativi, e stiamo cercando di ampliarle. Vorremmo innalzare l’età minima dei figli per richiedere la deroga, da 12 a 14 o anche 16 anni, ma servono appigli normativi per questo. Chiediamo anche di includere l’invalidità del figlio come motivo di deroga, anche se attualmente non c’è una norma che lo prevede. Quanto ai vincoli contrattuali, sono stati in gran parte superati, ma ci sono ancora discussioni su quelli relativi alla mobilità all’interno dello stesso comune.
Parlando dell’articolo 4, si sta discutendo la possibilità di consentire ai docenti di sostegno senza abilitazione di chiedere il passaggio di ruolo. Quali sono le prospettive?
È un’ipotesi concreta e il Ministero si è riservato di dare una risposta. Al momento, è possibile essere immessi in ruolo sul sostegno senza abilitazione, ma solo con la specializzazione sul sostegno. Noi chiediamo che si possa ottenere un passaggio di ruolo, ad esempio dalla scuola primaria alle superiori, con la sola specializzazione sul sostegno, senza abilitazione per l’insegnamento specifico. Questo faciliterebbe il trasferimento di docenti e valorizzerebbe chi vuole passare a un ordine di scuola superiore o inferiore. Vogliamo anche che chi ha un’abilitazione, oltre alla specializzazione, venga adeguatamente valorizzato nelle tabelle di valutazione.
Avete proposto di unificare le tabelle di valutazione dei titoli per la mobilità volontaria e d’ufficio. Quali modifiche chiedete in merito?
Chiediamo di unificare le tabelle di valutazione perché attualmente ci sono differenze tra mobilità volontaria e d’ufficio. Ad esempio, nel trasferimento d’ufficio, il preruolo ha un valore inferiore rispetto al ruolo, mentre nella mobilità volontaria il servizio ha lo stesso valore, indipendentemente dal fatto che sia stato svolto di ruolo o preruolo. Unificando le tabelle, si otterrebbe maggiore uniformità e trasparenza, anche se questo potrebbe causare qualche variazione nelle graduatorie interne delle scuole.
Bene, ecco passiamo ad un altro aspetto, quello della mobilità fra province. Quali sono le principali difficoltà nel recepire un accordo di interpretazione autentica, ad esempio con il caso della provincia di Barletta Andria Trani? E come si intendono superare queste difficoltà?
Allora, è stato duro perché abbiamo passato molto tempo a discutere sull’articolo 18 bis. Pare che l’articolato non verrà cambiato, quindi rimarrà l’articolo 18 bis nel nuovo contratto. Questo articolo parla delle province di nuova formazione, come la BAT, che si è formata da comuni provenienti dalle province di Bari e Foggia. I docenti che prima erano titolari in queste province ora sono titolari nella BAT. L’interpretazione autentica è stata confermata, quindi si applicheranno i primi tre commi dell’articolo 18 bis e il quarto comma, che parlava di province di nuova istituzione, è stato cassato, perché non si trattava di una nuova provincia, ma di un nuovo ufficio scolastico.
Qual è la situazione riguardante i vincoli di permanenza? Ci sono novità sulle deroghe?
Per quanto riguarda i vincoli, non ci sono grandi novità. Si è discusso di trovare maggiore flessibilità nelle deroghe e si è rimandata la discussione per approfondire meglio. Sui vincoli contrattuali si è superato quello interprovinciale già lo scorso anno, ma non sembra esserci grande margine per eliminare gli altri vincoli. Tuttavia, continueremo a lavorare per toglierli.
Qual è lo stato della trattativa per il personale ATA, in particolare sull’eliminazione di procedure ormai concluse, come quelle relative al personale ex LSU?
Si è discusso di eliminare gli articoli che riguardano LSU e CoCoCo, che non sono più presenti all’interno del personale ATA. Questo permetterà di snellire il contratto e renderlo più agile, eliminando categorie ormai non più esistenti.
Considerando la scadenza del 30 novembre come termine per la trattativa, quali sono i principali ostacoli che potrebbero compromettere il raggiungimento di un accordo entro tale data?
Gli ostacoli maggiori potrebbero derivare dalle tabelle di valutazione del punteggio. Una proposta del ministero riguarda l’assegnazione di punteggi per chi svolge la funzione di tutor, ma secondo noi non è giusta perché premia solo alcuni docenti. Se la discussione proseguirà come finora, ci sono buone possibilità di concludere l’accordo entro il termine, ma vedremo come andrà la trattativa sulle questioni più delicate.