Mobilità docenti 2025: come vengono considerate le preferenze tra province diverse?

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Nel question time del 10 marzo su OrizzonteScuola TV, condotto da Andrea Carlino e con ospite Simone Craparo (Gilda degli Insegnanti), è stato chiarito il meccanismo con cui vengono valutate le preferenze nella domanda di mobilità quando si indicano comuni e scuole appartenenti a province diverse.

Se un docente indica come prima scelta un comune situato in un’altra provincia e successivamente scuole della propria provincia, il sistema seguirà l’ordine indicato. La richiesta verrà quindi valutata prima per il comune della provincia diversa e, solo in caso di indisponibilità, si passerà all’assegnazione nelle scuole della provincia di appartenenza, rispettando la sequenza scelta nella domanda.

Lo speciale con la video guida

Ricordiamo che nella stessa domanda di mobilità è possibile esprimere preferenze sia provinciali che interprovinciali. Ai fini dell’assegnazione della sede, si segue l’ordine espresso dal docente oppure le fasi della mobilità?

Le preferenze esprimibili sono in totale quindici e possono essere indifferentemente le seguenti:

a) istituzione scolastica (preferenza puntuale);
b) distretto (preferenza sintetica);
c) comune (preferenza sintetica);
d) provincia (preferenza sintetica).

E’ possibile, dunque, esprimere tutte scuole oppure scuole e comuni oppure scuole, comuni e distretti o ancora comuni e province … Il solo limite, come detto sopra, è quello per cui le preferenze possono essere al massimo quindici, in ciascuna domanda presentata (esempio: il docente, che presenta domanda di trasferimento e domanda di passaggio, può esprimere 15 preferenze al massimo nell’istanza di trasferimento e 15 al massimo in quella di passaggio).

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