Mobilità docenti 2022, ANIEF: le aliquote non permetteranno a tanti docenti di ottenere il trasferimento, i prossimi passi

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Ipotesi di contratto per i trasferimenti per il triennio 2022/2024: al momento ha firmato l’accordo la CISL mentre CGIL-FLC, UIL, SNALS, GILDA attendono risposte sulle richieste presentate. Al tavolo non ha potuto partecipare il sindacato ANIEF per via delle attuali regole che ammettono la partecipazione dei soli sindacati firmatari del CCNL vigente.

Il giovane sindacato pone l’accento su un aspetto del sistema dei trasferimenti, che non va trascurato.

ANIEF si dice contraria all’attuale sistema di aliquote perché esse potrebbero non permettere alla maggior parte dei neo-immessi in ruolo (deroga su cui il sindacato è comunque d’accordo e che avrebbe voluto comunque estesa a tutti) di ottenere l’accettazione della domanda di trasferimento, pur in presenza di migliaia di posti vacanti, né di passaggio di ruolo per l’assenza di corsi abilitanti o di passaggi verticali.

Anief, ovviamente, si oppone in modo fermo anche agli attuali vincoli triennali sull’assegnazione provvisoria che impediscono il ricongiungimento familiare.

Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, dichiara: “Poiché il confronto con l’amministrazione, nonostante sia stato previsto dagli accordi, ci è stato precluso e negato, possiamo soltanto continuare a suggerire emendamenti alle forze parlamentari per eliminare gli attuali vincoli sulle annualità, sugli istituti e sulle aliquote che sono presenti in questa ipotesi di contratto. Ma possiamo anche ricorrere nei tribunali, per eliminare tutte le storture e illegittimità richiamate. Per garantire il diritto alla famiglia di tutti – continua Pacifico – basta prevedere nelle aliquote il 100% dei posti nei trasferimenti, attivare corsi abilitanti per il personale docente di ruolo per passare da un ordine all’altro o da una disciplina all’altra e da e su sostegno, eliminare il blocco triennale per le assegnazioni provvisorie sul modello temporale delle assegnazioni temporanea già riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici”.

Il sindacato Anief ricorda che questo assetto normativo già lo scorso anno è stata fallimentare: furono presentate solo 78 mila domande e appena 41 mila vennero accolte, con soli 6 mila trasferimenti fuori regione: “Significa che decine di migliaia di famiglie non si sono potute ricongiungere, pur in presenza dei posti vacanti e per questo motivo non avremmo firmato il nuovo contratto”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

Il giovane sindacato ricorda che invece nel 2016/2017 furono 250 mila le domande presentate prima dei limiti imposti dall’attuale contratto integrativo scaduto, valido per il triennio 2018/2021.

“Questo non significa che siamo contrari alle domande di mobilità dei neo-assunti del prossimo anno, considerando anche che si tratta di una disposizione che sarebbe stata comunque concessa dall’amministrazione alla luce degli impegni presi dal Governo nella primavera scorsa, anche con un atto davvero unilaterale”, spiega ancora il leader dell’Anief.

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