Mobilità primaria. A Napoli segnalati 472 “errori” su 1176 trasferimenti
Il 29 luglio u.s. sono stati pubblicati, dopo varie vicissitudini, i trasferimenti – fasi B,C e D – della scuola primaria, che sono stati accompagnati da numerosissime polemiche, legate agli errori o presunti tali che numerosissimi docenti hanno rilevato, e all'esodo che il Governo ha sempre negato ma che è stato denunciato da diverse regioni meridionali.
Il 29 luglio u.s. sono stati pubblicati, dopo varie vicissitudini, i trasferimenti – fasi B,C e D – della scuola primaria, che sono stati accompagnati da numerosissime polemiche, legate agli errori o presunti tali che numerosissimi docenti hanno rilevato, e all'esodo che il Governo ha sempre negato ma che è stato denunciato da diverse regioni meridionali.
Gli stessi sindacati sono intervenuti sulla questione, avanzando al Miur precise richieste tramite un comunicato unitario, in cui si chiede di controllare e correggere eventuali errori riscontrati nei trasferimenti, per poi ripubblicarli indicando anche la fase, cui ogni docente ha partecipato, e le precedenze di cui ha eventualmente usufruito.
I docenti, soprattutto sui social, hanno fatto sentire la propria voce, lamentando le presunte ingiustizie subite, e c'è chi, come le maestre napoletane, ha protestato presso l'USR competente per territorio.
Proprio in provincia di Napoli sembrano riscontrarsi numerosissimi errori causati dall'ormai famoso algoritmo del Miur, sulla base del quale su 1176 trasferimenti nelle scuole primarie della provincia sono stati segnalati 476 errori.
I sindacati hanno affermato che la metà delle segnalazioni ha trovato riscontro, per cui si tratta di vere e proprie incongruenze del sistema, che hanno determinato errate attribuzioni di sede ai docenti coinvolti. Come già denunciato da altri insegnanti, docenti con punteggi alti si sono visti assegnare delle sedi al Nord Italia, mentre colleghi con punteggi più bassi si sono ritrovati in Regioni più vicine alla Campania (come ad esempio il Lazio).
E' chiaro che i suddetti docenti sono già pronti a ricorrere, con la conseguenza che l'avvio del prossimo anno scolastico sarà tutt'altro che corretto.