Mobilità: papi, perché mamma va via, avete litigato? Lettera
Me lo ha chiesto mio figlio stamane, perché ha sentito i nostri discorsi. Certo, perché per i bambini ci si divide solo se ci si litiga, ma per poco.
Me lo ha chiesto mio figlio stamane, perché ha sentito i nostri discorsi. Certo, perché per i bambini ci si divide solo se ci si litiga, ma per poco.
Mi sono chiesto: e cosa raccontargli, adesso? Ho pensato di dirgli così:
“Siediti sulle mie gambe, Amore mio. Vedi, il mondo dei grandi non è proprio come il tuo, talvolta non ci si divide solo perché si litiga. Nel mondo dei grandi esistono i buoni ed i cattivi, nel mondo dei grandi la cioccolata non la si divide sempre: c’è chi la vuole tutta per sé perché l’unica cosa importante è che stia bene lui.
E allora, purtroppo, oggi nel mondo dei grandi qualcuno ha deciso che non è più importante che tu al mattino possa ricevere il bacio della tua mamma, che non è più importante che tu possa correre da lei a chiederle la merenda, che non è più importante che la mamma possa sorridere perché hai tutto il viso sporco di cioccolata. No, non è più importante. È invece importante che lui tenga per sé tutta la cioccolata, è importante che chi lo comanda gli dica “Bravo”, Perché vedi, la verità è che anche i grandi sono bambini.
Ma sono bambini che hanno dimenticato la mamma, che hanno dimenticato la loro bocca sporca di cioccolato e che di sporco hanno altro, ma non serve spiegartelo, non capiresti.
E allora sì, tesoro mio, mamma andrà via. Non ti bacerà più al mattino, non ti pulirà la bocca e non ti racconterà più quella storia che se non mangi tutto non cresci. Ci proverà Papà, ma tu lo sai bene, io faccio pasticci. Mi sporco anche io di cioccolata e la verità e che del bacio della mamma al mattino ne ho tanto bisogno anche io. Ma ce la caveremo, tesoro mio”
Ho pensato a questo, ma poi ho deciso che sarebbe stato troppo, per me e per lui, che nessuno al mondo merita queste parole. E allora mi sono limitato a dirgli: “Tranquillo, mamma non partirà”.
Bugiardo e vile, proprio come chi vuol mangiare tutta la sua cioccolata.
Domenico Cimmino