Mobilità: le lamentele non sono legate all’idea del posto fisso sotto casa, ma alla disperazione di dover lasciare i “nostri figghi” (scritto in siciliano). Lettera
Sono un'insegnante siciliana, assunta da GM Sicilia a Torino dove ho svolto e portato a termine l'anno di prova.
Sono un'insegnante siciliana, assunta da GM Sicilia a Torino dove ho svolto e portato a termine l'anno di prova.
Speravo di poter rientrare in Sicilia con il piano straordinario di mobilità, così come avevano decantato i vari ministri, ma così non è stato e non solo per me ma per tutti gli insegnanti assunti da GM in fase B.
Ora leggo con amarezza che la nostra disperazione non viene compresa non solo per le richieste in sé ma anche per la "lingua" in cui esse sono espresse.
Ritengo che forse dovremmo iniziare ad utilizzare veramente i nostri vari dialetti per esprimere tutto il dolore e la disperazione che abbiamo dentro.
Le nostre lamentele non sono legate all'idea del posto fisso per giunta sotto casa, nessuno mette avanti tali sciocche pretese, ma sono legate al fatto che le nostre famiglie verranno smembrate.
Non siamo giovanissimi, abbiamo tutti dei figli e l'amore per i figli per natura supera ogni altro interesse sia pure quello del posto fisso.
Da qui nasce la nostra disperazione :dal dover lasciare, non le nostre belle e comode cose e case, ma i "NOSTRI FIGGHI"…..SCRITTO IN SICILIANO CON ORGOGLIO !!!
Credo non ci sia altro da aggiungere.
Margherita Di Felice