Mobilità, Gavosto: maggior numero cattedre al Nord. Errori? Analizzare situazione per posto e classe di concorso
Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, è intervenuto sulle polemiche relative alla mobilità 2016/17 e al conseguente trasferimento di numerosi docenti meridionali nelle Regioni del Nord, come leggiamo su La Stampa.
Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, è intervenuto sulle polemiche relative alla mobilità 2016/17 e al conseguente trasferimento di numerosi docenti meridionali nelle Regioni del Nord, come leggiamo su La Stampa.
Il Direttore analizza il problema focalizzando l'attenzione su due punti: "il disagio del cambiamento" per chi deve trasferirsi al Nord e la trasparenza nelle operazioni.
Riguardo al primo punto, Gavosto mette in evidenza che il maggior numero di cattedre si trova al Nord, ove la popolazione scolastica è più consistente grazie all'immigrazione, per cui i docenti meridionali saranno costretti, per un periodo di tempo non certo breve, a continuare a trasferirsi per poter insegnare.
Certo, afferma il Direttore, lasciare la propria terra a 40/50 anni, quindi già con figli o anziani da seguire e tenuto conto del maggior costo della vita nelle Regioni settentrionali, non è la stesa cosa di emigrare a 30 anni. Tale situazione è da attribuire a "politiche sconsiderate" che hanno fatto invecchiare i precari prima di essere assunti a tempo indeterminato.
Quanto al secondo punto analizzato, ossia la trasparenza delle operazioni, Gavosto sostiene che, al netto di possibili errori, la situazione è complessa e va analizzata classe di concorso per classe di concorso, in quanto il fabbisogno non è omogeneo per tutti le classi.
Riguardo a quest'ultimo aspetto, non possiamo essere pienamente d'accordo con il Direttore della Fondazione Agnelli, in quanto gli errori riscontrati da docenti e sindacati riguardano insegnanti appartenenti allo stesso posto o classe di concorso di titolarità, che si sono visti assegnare sedi più lontane rispetto a colleghi aventi un punteggio più basso e senza alcuna precedenza.