Mobilità fase C, mancata assegnazione sede neo assunta primaria. Viviamo ne “La terra dei cachi”. Lettera

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Spettabile redazione,
torno a scrivervi per segnalare il mio caso che, sicuramente, sarà simile a quello di centinaia di altri colleghi e colleghe. 

Spettabile redazione,
torno a scrivervi per segnalare il mio caso che, sicuramente, sarà simile a quello di centinaia di altri colleghi e colleghe. 

Sono l'insegnante Rosalba Giacalone, assunta secondo le mortalità della Fase C della cosiddetta "Buona Scuola".

Il giorno 29 agosto sono finalmente usciti i prospetti per l'assegnazione degli ambiti territoriali per la scuola primaria. E, sorpresa… non c'è il mio nome. Inoltre, nella mail inviatami c'è scritto: "Le comunichiamo che, per l'a.s. 2016/2017, non ha ottenuto il movimento richiesto."

Che fare? La botta è tremenda. Allora, dato che il 29 era venerdì e nessuno ha risposto alle mie telefonate ed alle mail, decido di recarmi all'ufficio scolastico di Trapani  il lunedì 1 agosto.

Lì mi rassicurano che l'indomani pubblicheranno il decreto di rettifica. Tutto a posto? Affatto! Ancora oggi non si è visto nulla.

E non è finita qui! Il MIUR ha bloccato la mia pagina su istanze on line  dal giorno 29 e non posso inserire il curriculum per le chiamate per competenze.

All'ufficio scolastico c'erano tanti altri colleghi con problemi diversi dal mio, ma allo stesso modo assurdi a sentirsi.

Come è possibile tutto ciò? Questo è il rispetto che il Ministero ha per chi ha sacrificato tutto allo studio ed alla scuola?

Ho insegnato in scuole di ogni ordine e grado, ho studiato tantissimo e studio ancora ed ho sempre insegnato agli alunni che mi sono stati affidati il rispetto per le Istituzioni, l'amore per la scuola, lo studio e per il nostro Paese.

Io ed i miei colleghi italiani formiamo persone, cittadini responsabili e consapevoli; non riempiano cervelli di nozioni inutili!
Abbiamo diritto al rispetto!

Spesso i miei allievi mi hanno ringraziata per le cose che ho insegnato loro in inglese e tedesco. Mi hanno detto: "Prof., queste cose ci serviranno quando andremo a lavorare all'estero. In Italia non c'è futuro."
Che dire a questi ragazzi?
Un mio collega al quale ho raccontato la mia vicenda e che ne ha passate pure lui, mi ha inviato di recente un link da YouTube: La terra dei cachi, canzone di Elio e le storie tese. È lo specchio di un paese alla deriva, dove la cultura e la scuola vengono mortificate quotidianamente e nessun TG ne parla.

Grazie per la possibilità di esprimermi. La mia solidarietà a tutti i colleghi che stanno tribolando come me.

Rosalba Giacalone

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