Mobilità. I docenti trasferiti non potranno mai rendere al 100% con i sacrifici che dovranno affrontare. Lettera

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Leggo: "Tra un anno nuovo concorso docenti per assumere…". Penso d'aver letto male e rileggo con maggiore attenzione. Rimango basita, ma mi parte l'embolo per scrivere. La L. 107 ha creato un caos generale e tante situazioni di disagio nel mondo scolastico ed extrascolastico che non possono essere risolte in breve tempo.

Leggo: "Tra un anno nuovo concorso docenti per assumere…". Penso d'aver letto male e rileggo con maggiore attenzione. Rimango basita, ma mi parte l'embolo per scrivere. La L. 107 ha creato un caos generale e tante situazioni di disagio nel mondo scolastico ed extrascolastico che non possono essere risolte in breve tempo.

Convengo con le parole del Presidente Renzi (nella forma ma non nel contenuto!!) quando afferma che i risultati di questa riforma si vedranno tra 15-20 anni. Certo, ma perché le ricadute socio-economico-culturali saranno gravi e pesanti per tutto il meridione, e la qualità della didattica di certo non migliorerà al Nord, perché i docenti trasferiti non potranno mai rendere al 100% con i sacrifici che dovranno affrontare per non rinunciare al proprio lavoro. Un lavoro che si sono guadagnati, superando concorsi, frequentando corsi abilitanti a numero chiuso, con un notevole dispendio di energie e denaro. Spero di non assistere al de profundis della scuola italiana, perché quello dei docenti lo stiamo già vivendo!!! Se la risorsa primaria della scuola sono gli alunni, senza i docenti però la scuola non avrebbe motivo d'esserci.

Ma noi docenti siamo stati umiliati, e siamo indignati. Viviamo la mobilità con un forte senso di impotenza, costretti a subire il suo algoritmo come una sorta di deus ex machina incattivito con noi e che decide di punirci ( Sicuramente non ci premia!!) per i nostri sforzi. Perché oggi fare il docente richiede coraggio e forte motivazione, viste le difficoltà e gli ostacoli che bisogna superare!! Come si fa a parlare di un nuovo concorso?!

Ho sempre cercato di evitare polemiche e discorsi da guerra tra poveri, ma se da analisi degli Usr si evince che ci saranno posti vacanti già dal prossimo anno, è così lontano dalla logica umana pensare di destinarli a movimenti di mobilità per permettere a chi è stato trasferito di tornare a casa, per poi bandire un concorso sui posti residui?? In Calabria quest'anno sono stati banditi 101 posti per la mia classe di concorso, e sono risultati 52 vincitori. Non saprei dire il numero dei docenti che non hanno ottenuto trasferimento in questa regione, ma non credo sia egoistico da parte mia pensare di destinare, per esempio, i 59 posti residui a chi è stato trasferito da Roma in su.

Paradossalmente e, purtroppo, verosimilmente in Italia, questo governo ha generato caos nel caos, ed è riuscito a creare malcontento in tutto il mondo della scuola. Sfido chiunque a trovare una persona soddisfatta di questa riforma… Acciderbolina, a pensarci bene ho già perso… Renzi e Giannini!!! Ma sono alieni per il mondo scuola!!! Ad ogni modo non bisogna attribuire la colpa della cattiva gestione di questa mobilità solo al governo poiché diversi errori sono stati commessi anche dai sindacati, che non solo non hanno saputo tutelare i diritti della categoria docenti creando una scissione all’interno di essa, ma hanno anche illuso coloro che, l’anno prima, sono stati immessi in ruolo nelle province del sud.

E’ scorretto cambiare le regole del gioco mentre si sta svolgendo una partita. Nessuno dei neoimmessi poteva prevedere che i posti del sostegno si sarebbero ridotti fino ad azzerarsi come in qualche provincia (vedi Cosenza) per via della riconversione sul sostegno dei docenti tecnicopratici e di alcune altre discipline. I nuovi immessi delle classi di concorso in esubero, come anche del sostegno, hanno dovuto fare le valigie e cedere i loro posti agli immessi ante 2014/2015, che dal nord si sono trasferiti nelle province del sud in deroga, in alcuni casi, anche al vincolo triennale.

Quindi, nel caso del sostegno e di alcune discipline (A019), anche avendo punteggi altissimi l’algoritmo ha automaticamente catapultato centinaia di docenti nelle grandi province del centro-nord. Tutto ciò è accaduto a causa di una contrattazione sindacale che non ha assolutamente tenuto conto degli effetti nefasti che questa mobilità avrebbe causato. Il “famoso” potenziamento è servito principalmente per colmare gli esuberi nelle province del sud e far rientrare i vecchi immessi, quando sarebbe stato più semplice ripristinare il monte ore ante Gelmini. Inoltre l’esodo forzato si sarebbe potuto evitare ampliando l’organico dell’autonomia utilizzando l’organico di fatto.

Mi auguro che le assegnazioni provvisorie possano placare momentaneamente gli animi di tutti quei precari che tra qualche giorno dovranno lasciare la propria terra con la speranza che le sigle sindacali, di concerto con il governo, si attivino per trovare soluzioni migliori.

Nadia Scarfo' e Giusy Ciano, due docenti di ruolo esodate

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