Mobilità docenti. In Puglia sindacati chiedono revisione operazioni
Le scriventi OO.SS. fanno appello al senso di responsabilità istituzionale e all’attaccamento al territorio pugliese delle SS.LL., per rappresentare quanto si sta consumando in Puglia rispetto alla costrizione dei nostri docenti conterranei, assunti quest’anno in fase B e C, ad emigrare al Nord per effetto di una legge ingiusta e dell’errata impostazione del sistema informatico cui è stata affidata la gestione delle domande di mobilità del personale docente in base al calcolo dei relativi punteggi.
Le scriventi OO.SS. fanno appello al senso di responsabilità istituzionale e all’attaccamento al territorio pugliese delle SS.LL., per rappresentare quanto si sta consumando in Puglia rispetto alla costrizione dei nostri docenti conterranei, assunti quest’anno in fase B e C, ad emigrare al Nord per effetto di una legge ingiusta e dell’errata impostazione del sistema informatico cui è stata affidata la gestione delle domande di mobilità del personale docente in base al calcolo dei relativi punteggi.
È qui solo il caso di osservare che il mancato rispetto da parte del Miur dell'accordo sul contratto di mobilità mette a repentaglio il valore stesso delle regole sottoscritte con le OO.SS. in sede contrattuale e costituisce un pericoloso “vulnus” per le corrette relazioni sindacali.
E’ ora che tutti voi prendiate posizione per fermare una deriva pericolosa concorrendo a ripristinare, a partire dalla scuola, un clima di alleanza sociale e politica.
Rivolgiamo questo ennesimo appello in qualità di soggetti istituzionali rappresentativi della volontà delle centinaia di docenti che sono finiti nella rete di errori causati dalla burocrazia e dall’assenza di trasparenza con cui sono state gestite le operazioni dei trasferimenti.
A titolo di esempio, tra decine e decine di casi analoghi, accade che:
chi ha precedenza personale art. 21 della Legge 104 partirà per Padova.
chi ha precedenza art. 33 della Legge 104 (per il figlio) partirà per Udine.
chi ha 6 punti immessa in ruolo 2015 da GAE ha ottenuto un ambito in Puglia, mentre chi ha punti 41 (stessa fase) ha ottenuto la Lombardia…….
Si tratta soltanto di pochi esempi tra tanti, ma comunque significativi di come il sistema non abbia funzionato e su cui si vuole richiamare la vostra attenzione. Migliaia di docenti interessati e controinteressati rischiano di portare le loro legittime pretese in Tribunale a causa della inosservanza, da parte dello STATO, di una graduatoria.
La vera beffa, inoltre, è rappresentata dal fatto che mentre il personale docente è stato costretto a “emigrare” fuori regione, scopriamo che in Puglia restano decine e decine di posti vacanti; è questo il segno evidente che il sistema non ha affatto funzionato come previsto.
La richiesta, sinora disattesa, va in un’unica direzione: l’immediata verifica del corretto funzionamento del sistema e, in ogni caso, della correzione degli errori riscontrati, al fine di ripristinare i diritti lesi ed evitare il prodursi di un vasto contenzioso.
I massimi esponenti politici ed amministrativi della Regione hanno il compito, ognuno per il proprio ambito di competenza, di garantire la democrazia oltre che i diritti dei cittadini e dei lavoratori pugliesi; a loro, le scriventi OO.SS. chiedono di intervenire presso un’amministrazione scolastica centrale finora sorda e incapace di ammettere i propri errori. Il mondo della scuola pugliese ha bisogno di serenità e normalità.
FLC CGIL C. MENGA
CISL SCUOLA R. CALIENNO
UIL SCUOLA G. VERGA
SNALS C. DE BERNARDO