Mobilità: cosa significa trasferirsi in 10 giorni. Lettera
Egregio Sig. Rondolino, sono un' insegnante del Sud, per cui…non parlo l' Italiano ma "se sbaglio mi corigirete". Il mio dialetto non deriva da quello aulico fiorentino, ma questo oggi in Italia non dovrebbe costituire un grosso problema poiché c' è chi parla e prega addirittura…in arabo!
Egregio Sig. Rondolino, sono un' insegnante del Sud, per cui…non parlo l' Italiano ma "se sbaglio mi corigirete". Il mio dialetto non deriva da quello aulico fiorentino, ma questo oggi in Italia non dovrebbe costituire un grosso problema poiché c' è chi parla e prega addirittura…in arabo!
Per cui credo che non siamo gli unici a parlare un' altra lingua e in una società che come quella italiana si avvia a diventare multietnica certe difficoltà non dovrebbero palesarsi.
No, il governo non mi obbliga al posto fisso, tant' è vero che giro l' Italia alla ricerca di una scuola in cui continuare a prestare servizio dopo ben 20 anni di carriera, perché checché si dica sono fra quei Napoletani a cui non piace solo "stare sdraiati al sole di via Caracciolo" ma che trascorrono buona parte del tempo …pensi un po' a lavoro!. Dimettermi? E perché mai?
Di questi tempi le POLTRONE sono addirittura sacre! C'é chi se la fabbrica sulla pelle degli altri. Tredici mensilità,tre mesi di vacanza, l' assistenza sanitaria…ognuno acquisisce dei privilegi!
Manca solo il vitalizio, peccato che qualcuno abbia fatto prima di noi!!! Sappiamo bene cosa significa il termine emigrare appunto per questo ci definiamo "deportati" cioè "portati fuori", ma non dal nostro quartiere, magari! Io a 600 km.
Ma non mi lamento: a qualcuno è andata addirittura peggio. Non mi parli dei profughi, il paragone non sussiste: sono due realtà completamente diverse, nate appunto da eventi diversi e ad essi non possiamo fare altro che guardare con carità umana. Le sembra uno scandalo parlare di deportazione? Ed è quindi possibile per tutti, secondo Lei, in questo preciso momento storico " trasferirsi" in 10 giorni?
Oltre a lasciare gli affetti che comprendono sempre anche i perché più irrazionali, sappia che noi non ci spostiamo con l' aereo presidenziale,non alloggiamo al Consolato e non andremo al Maracanà. Perché non siamo andati via prima? Perché noi siamo la classe intellettuale delle nostre città e le buone pratiche poggiano su solide basi teoriche: "è il pensiero che genera la materia" .
In questo momento mi sento un' invalida ideologica e si ricordi che è stato solo un caso che siano cadute le nostre regole e non le Sue!!!
Giuseppina Panico