Mobilità PSP: madre di bimbo autistico ottiene sede a migliaia di km da casa. Non rispettate precedenze 104/92.

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Comunicato PSP – Che la dialettica dei numeri degli esodati forniti dalla Puglisi abbia ben poco a che vedere con i drammi umaniprovocati a migliaia di famiglie dalla riforma della scuola, ormai difesa solo retoricamente dal governo Renzi, lo testimonia ancora una volta il caso noncerto isolato di una insegnante calabrese,  madre di un bambino autistico grave, sbattuta senza riguardo diprecedenza per la seconda volta a Prato. 

Comunicato PSP – Che la dialettica dei numeri degli esodati forniti dalla Puglisi abbia ben poco a che vedere con i drammi umaniprovocati a migliaia di famiglie dalla riforma della scuola, ormai difesa solo retoricamente dal governo Renzi, lo testimonia ancora una volta il caso noncerto isolato di una insegnante calabrese,  madre di un bambino autistico grave, sbattuta senza riguardo diprecedenza per la seconda volta a Prato. 

Un caso che non è tale, ma é un abuso previsto dal piano assunzioni dell’anno scorso che ha calpestato i diritti dimigliaia di lavoratori.  Proprio in questi giorni di protesta a noi Partigiani della scuola pubblica giungono numerosissime segnalazioni tra cui quella di questa docente calabrese,beneficiaria della legge 104, immessa in ruolo nella fase b a Prato nel sostegno scuola media, in cui aveva solo 32 punti a fronte dei  174 maturati nella classe di concorso A052 (latino e greco nei licei classici).

Mentre tutti i suoi compagni di sventura, pur non essendo beneficiari di 104, hanno ottenuto poiun’assegnazione in regione, lei, unica e sola ha dovuto sobbarcarsi 9 mesi di servizio ininterrotto percorrendo 2000 chilometri a settimana per poter vedereil proprio  bambino bisognoso di assistenza; ha dovuto spendere ogni mese ben oltre il suo stipendio oltretuttoridotto dal declassamento di ruolo tra fitto di casa, bollette  e viaggi continui tanto da doversi fare supportare economicamente  dal marito.

Una situazione che ben pochi avrebbero potuto affrontare senza mettere a rischio l’incolumità del piccoloche difatti ha subito un tale trauma che ha aggravato  la sua condizione cronica.

La cosa più grave è che la  situazione drammatica di questa madre non è stata frutto di una malasorte casuale, ma è stata determinata dall’iniquità eincostituzionalità del sistema di reclutamento della legge 107/2015 che disconosceva per gli accompagnatori beneficiari della legge 104 la possibilitàdi far valere il proprio diritto di precedenza e le è risultata fatale nell’assegnazione della sede e dell’incarico declassato la specializzazione nel sostegno cheaveva a differenza di  altri che ne erano sprovvisti.

Morale della favola:  la dichiarazione dei titoli posseduti, anziché agevolare,  ha penalizzato notevolmente chi ne era in possesso in maggior misura. 

Per questi soggetti l’algoritmo si è sbizzarrito! Ha mandato docenti di diritto a insegnare disciplinetecnico-pratiche, senza punteggio, docenti di qualifica superiore in gradi di scuola inferiori senza esperienza di insegnamento e a stipendio ridotto, per giunta a migliaia di km da casa. 

Quest’anno, nuovamente la madre del bambino autistico è stata assegnata a Prato e confida nell’assegnazioneprovvisoria poichè una vita come quella dell’anno scorso non sarebbe sostenibile per il suo bambino. Ci sarebbero pochissimi posti, perché la classe di concorsoin cui l’ha inserita l’algoritmo è satura in Calabria (altro scorno terribile!), dunque se non dovesse ricevere l’assegnazione su quella in cui hail maggior punteggio, non avrebbe grosse possibilità di rientrare in sede e comincerebbe per la sua famiglia un altro calvario, a meno di non valersi deldiritto di assentarsi dal lavoro. Ecco che si scatenerebbero le facili polemiche contro i docenti meridionali assenteisti e portatori di 104.

Esisterebbero molte possibilità socialmente risolutive per i neoassunti e per il territorio: la possibilità diripristinare il tempo pieno nelle scuole sarebbe una.

Nessun esponente del governo Renzi  ricorda che lo Stato è un contratto sociale che si stipula nell’interesse di tutte le parti, non solo in quello deisoggetti forti, le famiglie hanno bisogno del tempo pieno  e molti insegnanti possono prestare un’opera più utile in prossimità dei luoghi in cui risiedono che altrove. Nondimentichiamo che l’anno scorso donne insegnanti madri di disabili hanno proprio dovuto  rinunciare al piano assunzioni perché non potevano affrontare un anno come quello trascorso dallacollega. 

Inutile rinfacciare alla Puglisi i numerosi casi dovuti alla malafede con cui ha operato il governo e  con cui è stato elaborato un algoritmo che gioca con la vita delle persone trattandole come pedine di plastica,  visto che lei ne è pienamente consapevole e che le conviene fingere che tutto vada bene, che i prof. Sono piagnoni e chelavorare a migliaia di km da casa sia una grande opportunità. Con i precedenti sistemi di reclutamento su graduatoria queste gravi violazioni dei dirittiumani dei docenti non sarebbero mai avvenute.

Nel frattempo a viale Trastevere, una ministra incapace di trovare soluzioni e di dimettersi forse  confida  che i docenti in evidente stato di mobbing si licenzino.

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