Mobilità 2016/17, altre 200 segnalazioni di errori in Toscana. Sindacati: l’algoritmo non ha funzionato
Il dibattito sulla mobilità interprovinciale 2016/17 (eccetto che per la scuola secondaria di II grado, i cui esiti si dovrebbero conoscere il 13 agosto) si sta cristalizzando su due posizioni contrapposte: il Miur che continua a sostenere la regolarità delle operazione e i docenti e i sindacati che denunciano i numerosi errori nell'assegnazione della sede (scuola o ambito).
Il dibattito sulla mobilità interprovinciale 2016/17 (eccetto che per la scuola secondaria di II grado, i cui esiti si dovrebbero conoscere il 13 agosto) si sta cristalizzando su due posizioni contrapposte: il Miur che continua a sostenere la regolarità delle operazione e i docenti e i sindacati che denunciano i numerosi errori nell'assegnazione della sede (scuola o ambito).
Lasciando stare le polemiche e le accuse reciproche degli ultimi giorni, un dato sembra essere certo: le rivendicazioni di numerosissimi docenti non sono frutto di un'errata lettura dei bollettini di trasferimento, ma di verifiche effettuate presso le sedi territoriali delle varie sigle sindacali.
Abbiamo riferito che nella sola provincia di Palermo sono state presentate 200 istanze di conciliazione che, sebbene il Direttore Regionale Altomonte pensi siano infondate, vanno verificate dall'AT palermitano.
La verifica e conseguente denuncia di errore non riguarda soltanto i docenti meridionali ma anche del centro-nord.
In Toscana, ad esempio, i sindacati parlano di almeno 200 casi di errori segnalati, che in alcuni casi sono davvero macroscopici, come possiamo leggere su La Repubblica-Firenze del 10/08/2016.
Altri errori vengono segnalati a Parma (Gazzetta di Parma del 10/08/2016), dove diversi docenti della primaria si sono visti assegnare la sede in Lombardia, Veneto e Piemonte, nonostante vi siano 41 cattedre libere dell'organico dell'autonomia.
Altri errori ancora, sebbene in numero abbondantemente inferiore a quelli segnalati a Firenze, vengono denunciati dal alcuni docenti padovani o che insegnavano nel padovano (Il Mattino del 10/08/2016).
In tutti i casi sopra citati, i sindacati hanno attribuito gli errori al malfunzionamento dell'algoritmo, considerate le tipologie di errori riscontrati.
Alla luce dei casi sopra descritti (pochi a Parma e Padova) e di quelli più volte denunciati dai sindacati nazionali, non sembra esserci alcun dubbio che non si tratta di segnalazioni infondate ma di errori cui il Miur dovrebbe porre rimedio. Utilizziamo il condizionale, in quanto la via del tentativo di conciliazione indicata dall'Amministrazione non sembra essere la più idonea a rettificare tutti i movimenti errati, come segnalato da diversi sindacati.
Auspichiamo che il Miur prenda atto della situazione e faccia il possibile ( e l'impossibile) per garantire i diritti di ciascun docente coinvolto nelle operazioni di mobilità succitate.