Miozzo: se la riapertura della scuola non funziona va a picco il Paese

Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, in un’intervista al Corriere della Sera, fa il punto sulle misure adottate in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus
Per Miozzo la scelta più dolorosa è stata quella di vietare i funerali così come quella di chiudere le scuole. Adesso la ripartenza si basa su due priorità: la riorganizzazione della scuola e tenere a bada nuovi focolai.
Seconda ondata – “Non si può escludere, ma adesso siamo più preparati”
Scuola come possibile focolaio – “Parliamo di quasi 12 milioni di persone tra studenti, docenti e personale. Milioni di famiglie. Stiamo lavorando a tempo pieno con il ministero dell’Istruzione proprio per evitarlo, consapevoli che la scuola è il Paese. Se non funziona va a picco il Paese. Contrari alla chiusura? Eravamo all’inizio dell’epidemia, non c’erano dati, poi abbiamo detto no alla riapertura e siamo stati contestati, ma era fine maggio e il calendario non è uguale a quello della Germania o di altri Paesi del Nord Europa”.
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