“Mio figlio ha chiesto a ChatGPT di scrivere un tema su Manzoni”, ma la IA ha commesso degli errori. La risposta di Schettini: “Stiamo impazzendo?”

Lo sfogo del prof Schettini, condiviso su Threads, ha sollevato uno scambio di commenti sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nell’educazione. “Ma stiamo impazzendo? Una mamma mi ha detto: ‘Mio figlio ha chiesto a ChatGPT di scrivere un tema sul secondo capitolo de I Promessi Sposi di Manzoni inserendo nel tema gli errori che farebbe un quattordicenne’,” esordisce Schettini, evidenziando una questione che lo ha profondamente colpito.
La preoccupazione per il pensiero critico
Schettini manifesta il proprio disappunto, sottolineando che l’uso dell’IA può compromettere il pensiero critico degli studenti. “Se il vostro obiettivo è arrivare al diploma, usate ChatGPT. Ma se il vostro obiettivo è essere uomini e donne di valore, dovete essere smart voi, non ChatGPT…” invita il docente, lanciando un monito ai giovani sull’importanza di sviluppare le proprie capacità intellettive.
IA e declino delle capacità cognitive
Secondo Schettini, l’introduzione dell’IA rischia di “mettere in pausa” il cervello degli studenti, privandoli dell’opportunità di sviluppare il ragionamento e le capacità di problem solving. “Quello che a me preoccupa è essere un quattordicenne al giorno d’oggi,” afferma, tracciando un quadro preoccupante dell’evoluzione delle competenze cognitive negli ultimi decenni.
Il confronto con il passato
Riflettendo sulla propria esperienza scolastica, Schettini paragona il contesto attuale a quello di alcuni decenni fa: “Mi ricordo quando ero studente io: avevamo solo i libri, i professori e il nostro cervello. Dovevamo usare il cervello. O era finita.” Per il professore, l’eccessiva dipendenza dalle nuove tecnologie ha contribuito a un calo del quoziente intellettivo e della soglia di attenzione degli studenti.
Considerazioni non tanto lontane dalla realtà
Infatti, uno studio condotto in una scuola superiore turca ha sollevato dubbi sull’IA nell’apprendimento. I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno rilevato che gli studenti che usavano ChatGPT per esercitarsi in matematica hanno ottenuto risultati peggiori nei test rispetto a quelli che non ne facevano uso. Rispetto a quanti hanno studiato in modo “tradizionale”, gli studenti con ChatGPT hanno completato il 48% in più di esercizi, ma i loro punteggi nei test erano inferiori del 17%.