Minuto di silenzio a scuola per la morte del Papa, ADUC: “È abuso di potere”. Ministero denunciato alla procura

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L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (Aduc) ha annunciato il deposito di una denuncia per abuso di potere contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito, a seguito della circolare che disponeva l’osservanza di un minuto di silenzio in tutte le scuole italiane per commemorare la scomparsa di papa Francesco.

Le motivazioni della denuncia

Secondo quanto riferito dall’Aduc, l’obbligo imposto alle scuole non avrebbe previsto alcuna possibilità di esonero per gli studenti. In alcune aule, gruppi di studenti – talvolta in maggioranza – avrebbero espresso il desiderio di non partecipare al minuto di raccoglimento, senza ottenere accoglimento della richiesta. Gli studenti sarebbero stati invitati a sentirsi “coinvolti col cuore e con l’animo” nel ricordo del pontefice cattolico.

Il principio di laicità dello Stato

Nel comunicato rilasciato dal presidente Aduc, Vincenzo Donvito Maxia, viene richiamato il principio secondo cui, nonostante il cattolicesimo rappresenti la confessione religiosa più diffusa in Italia, il Paese non ha una religione di Stato dal 1984, anno della revisione dei Patti Lateranensi. La Costituzione italiana, pur riconoscendo i Patti Lateranensi all’articolo 7, sancisce una separazione tra Stato e confessioni religiose.

Il rispetto delle diverse convinzioni religiose

Aduc sottolinea che, nell’ambito scolastico, è prevista la possibilità di esonerarsi dall’ora di religione cattolica, e che il rispetto della pluralità religiosa e delle convinzioni personali dovrebbe essere esteso anche a iniziative come quella del minuto di silenzio. L’associazione ritiene che l’imposizione della partecipazione, senza possibilità di dissenso, costituisca una violazione del diritto alla libertà di coscienza.

Gli sviluppi della vicenda

La denuncia è stata presentata presso la procura di Firenze. Aduc ha annunciato che seguirà l’evolversi della situazione per verificare l’esito dell’azione legale e le eventuali conseguenze che ne deriveranno per il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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