Ministro, si rinvii al prossimo anno scolastico l’insegnamento dell’Educazione civica. Lettera

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Inviato dal Prof. Antonio Deiara – Gent.mo Signor Ministro Lorenzo Fioramonti, in qualità di “docente più che anziano” della Scuola Pubblica della Repubblica Italiana, formulo a Lei e al Suo Staff sinceri auguri di buon lavoro!

Raccogliete un’eredità pesante che richiede interventi immediati ed efficaci. Noi insegnanti delle VERE Scuole Pubbliche siamo stufi degli alunni e dei politici “bulli” e “asini”: stiamo parlando di alunni scorretti, impuniti e promossi ope legis, e di politici obnubilati dalla “sondaggisticomania” e incapaci di distinguere, come insegna Aristotele, tra “potenza” e “atto”. La Filiera dell’Istruzione potrà rifiorire solo con la concretizzazione in breve tempo di alcuni interventi a costo zero, e di altri onerosi. Propongo alla Sua cortese attenzione quelli più urgenti “senza oneri per lo Stato” e rinnovo anche Lei l’invito ad inserire nella prossima Legge di stabilità quelli che richiedono, ça va sans dire, massicci investimenti nella prospettiva di una società migliore, capace di ripagare ampiamente il “capitale” investito. Abbandono scolastico, devianza giovanile e microcriminalità richiedono un costo elevatissimo, sia in termini sociali che economici.

In primis, si rinvii al prossimo anno scolastico l’insegnamento dell’Educazione civica: una materia “nuova” richiede almeno un’ora aggiuntiva di lezione, una nuova Classe di concorso, titoli d’accesso e linee programmatiche. Tutto il resto viene dal Maligno… Ex aequo si abroghino l’impunità di fatto per alunni scorretti, aggressivi e bulli in “flagranza di reato” (Statuto delle studentesse e degli studenti), e la non valutazione della condotta ai fini della promozione alla classe successiva o dell’ammissione all’Esame di Stato con una o più insufficienze (Decreto Legislativo del 13 aprile 2017 n. 62).

Infine, si rinforzino le sanzioni amministrative e/o penali per studenti e genitori responsabili di aggressioni verbali e/o fisiche nei confronti di docenti, presidi e personale Ata. Tre interventi, senza spendere un euro, che ridarebbero un briciolo di speranza al mondo della Scuola, illuso e poi tradito anche dall’ultimo ministro “gelminiano”, prodigo di chiacchiere a vuoto (grembiuli da indossare, crocifissi da appendere nelle aule, educazione fisica alle Elementari senza Classe di concorso, etc.) e avaro di soluzioni concreti a problemi incancreniti (drastica diminuzione del numero di alunni per classe, nuova funzione docente con stipendi europei nel nuovo contratto di lavoro, introduzione di insegnanti abilitati alla Primaria per scienze motorie, musica, arte, informatica, inglese e francese, etc.).

Ministro Fioramonti, parafrasando uno slogan di successo, gli esperti delle istruzioni per l’Istruzione siamo noi, maestre e maestri, professoresse e professori della Scuola Pubblica della Repubblica Italiana. Diffidi delle imitazioni, sia di quelle laiche che di quelle confessionali.

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