Il ministro Profumo risponde su tecnologia, meritocrazia e griglie di valutazione del concorsone

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Red – Il ministro Profumo è stato intervistato dalla rivista on line ilnumerozero.com ed ha risposto a diverse domande, dalla tecnologia nelle scuole alle griglie di valutazione del concorso a docente.

Red – Il ministro Profumo è stato intervistato dalla rivista on line ilnumerozero.com ed ha risposto a diverse domande, dalla tecnologia nelle scuole alle griglie di valutazione del concorso a docente.

 
Sulla tecnologia alla domanda se il sistema di insegnamento in atto nelle nostre scuole sia un po’ antiquato il ministro ha risposto che non bisogna generalizzare, e che "la scuola è molto più pronta a dare stimoli sulla tecnologia di quanto non si racconti e di quanto non si dica" e bisogna aiutare i docenti nella fase iniziale.
 
Ad una domanda sulla meritocrazia e sul fatto che nelle scuole ci sia un appiattimento delle valutazioni verso il basso a fronte di poche bocciature, il ministro ha detto:" Non mi piace molto il termine "meritocrazia", preferisco "valorizzazione del merito". Nelle scuole ci sono situazioni abbastanza differenti tra loro. Credo nella valorizzazione della capacità e dell’impegno, dove questi due elementi devono essere combinati. Ci vuole una scuola capace a dare una risposta alle persone tenendo presente questo aspetto fondamentale: non tutti sono capaci né si impegnano allo stesso modo. Penso quindi che sia necessario avere un modello di formazione e di valutazione che tenga conto di questo binomio: capacità e impegno."
 
Pertanto riguardo alla laurea ha precisato: " Il "pezzo di carta" non serve più a nulla. Il successo delle persone è determinato dal binomio di cui parlavo prima. Bisogna avviare il paese verso questo. Abbiamo passato una stagione in cui pensavamo che il pezzo di carta bastasse: ormai è tutto più internazionalizzato e bisogna educare gli studenti ad intraprendere un percorso che li stimoli a costruire con responsabilità il loro futuro."
 
Il ministro ha poi risposto ad una domanda sulle griglie di valutazione del concorso, che variano da regione a regione, per cui potrebbe essere possibile che un compito ritenuto non idoneo per una regione potrebbe esserlo invece per un’altra. Il ministro ha così risposto:" I vincitori emergono sulla base di una graduatoria regionale, per cui la comparazione avviene all’interno di una comunità valutata nell’ambito di una commissione regionale. Se noi pensassimo di avere una sola commissione nazionale, i tempi di espletamento di un concorso sarebbero molto lunghi e difficilmente si arriverebbe ad una convergenza di giudizio comune. Io credo che in realtà oggi ci sia un discreto equilibrio. Poi, è ovvio, le commissioni sono costituite da persone e ognuno ha un metro di giudizio diverso.

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