Migranti, 1 su 3 non frequenta percorsi educativi. Tempi di attesa lunghi e difficoltà nel trovare informazioni: gli ostacoli dell’accesso all’istruzione

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Secondo il rapporto La nostra voce conta dell’Unicef, realizzato attraverso i sondaggi della piattaforma U-Report On The Move, un giovane migrante su tre evita determinati luoghi per paura di aggressioni o discriminazioni. Il 39% ha vissuto episodi di discriminazione legati al colore della pelle, mentre il 6% ha subito discriminazioni per motivi religiosi.

E ancora, il 31% degli intervistati non frequenta alcun percorso educativo, un dato che evidenzia come molti ragazzi e ragazze rimangano esclusi dal sistema scolastico, con conseguenze dirette sulla loro integrazione sociale e opportunità future. Per coloro che riescono a iscriversi, il percorso non è privo di ostacoli: tempi di attesa lunghi, difficoltà nel reperire le informazioni necessarie e ostacoli burocratici rendono l’accesso alla scuola un processo complesso.

L’importanza della lingua: un ritardo nell’integrazione

Uno degli aspetti più critici riguarda l’apprendimento dell’italiano: il 47% dei giovani migranti ha iniziato a studiare la lingua solo dopo due mesi dal proprio arrivo. Questo ritardo si traduce in una difficoltà maggiore nel seguire le lezioni, nel costruire relazioni con i coetanei e nel partecipare attivamente alla vita scolastica. La barriera linguistica diventa così un freno all’inclusione, con il rischio di creare una separazione tra studenti italiani e migranti.

Le conseguenze dell’esclusione scolastica

L’impossibilità di accedere in modo tempestivo all’istruzione o il ritardo nell’apprendimento della lingua ha effetti diretti su diversi aspetti della vita dei giovani migranti:

  • maggiori difficoltà di integrazione sociale, a causa della scarsa interazione con i coetanei italiani;
  • limitate opportunità di lavoro futuro, per la mancanza di un percorso formativo adeguato;
  • maggiore vulnerabilità all’emarginazione, con il rischio di esclusione dai servizi educativi e sociali.

Le raccomandazioni per migliorare l’accesso all’istruzione

Alla luce di questi problemi, il rapporto Unicef propone alcune soluzioni per migliorare l’inclusione scolastica dei giovani migranti:

  • ridurre i tempi di attesa per l’accesso ai percorsi educativi, garantendo un inserimento più rapido nelle scuole;
  • potenziare i corsi di lingua italiana, in modo che i ragazzi possano apprendere la lingua fin dai primi giorni di permanenza nel Paese;
  • semplificare le procedure burocratiche per l’iscrizione scolastica, agevolando le famiglie nel processo di accesso alla scuola;
  • creare programmi di tutoraggio e affiancamento, per favorire l’integrazione tra studenti italiani e migranti e ridurre il rischio di esclusione sociale.

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