Migliaia di supplenti esclusi dalle graduatorie Gps dopo essere stati costretti a scegliere le sedi “al buio”. Anief: basta lotterie, i diritti vanno rispettati, pronti al ricorso
Prende quota la protesta dei docenti precari contro il sistema informatizzato di assegnazione delle supplenze, che quest’anno ha assegnato le cattedre “punendo” ingiustamente tanti supplenti costretti a scegliere le scuole a caso e senza conoscere le disponibilità: in pratica, la pubblicazione tardiva del bollettino di disponibilità per l’anno scolastico 2023-2024 ha costretto i docenti precari alla compilazione delle preferenze “al buio”.
Il risultato è che gli aspiranti docenti per i quali non si è trovata coincidenza tra le preferenze espresse e le disponibilità presenti al turno di nomina sono stati considerati rinunciatari: hanno perso il diritto alla nomina da GPS ed ora sono costretti a sperare in una chiamata da graduatorie di istituto.
La beffa si completa, infine, nel momento in cui la cattedra di questi candidati docenti è stata assegnata a chi, anche se indietro nelle Gps, è stato più fortunato nella scelta delle sedi. A Milano sono stati in centinaia, forse migliaia, ad avere subito un danno da questa procedura: una ventina di loro ha perso la pazienza e deciso di occupare l’Ufficio scolastico. Secondo la stampa specialistica hanno le loro ragioni: “se le disponibilità iniziali non erano complete o erano difformi rispetto alla situazione reale, il principio del buon andamento potrebbe esser venuto meno già prima del giro dell’algoritmo”, scrive oggi Orizzonte Scuola.
“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – l’attribuzione delle supplenze si trasforma in una lotteria, per colpa di un’amministrazione che continua a trattare il personale come dei numeri. Il nostro Ufficio legale ha esaminato il caso e deciso di sciogliere la riserva: nei prossimi giorni saranno aperte le adesioni per verificare le procedure di assegnazione ritenute illegittime ed eventualmente ricorrere per richiedere al giudice la corretta assegnazione delle supplenze dopo le debite istruttorie individuali, sua base dell’attuale giurisprudenza riscontrata. Riteniamo immorale e ingiusto che l’amministrazione abbia creato i presupposti di gestione errata del sistema delle supplenze, per poi scaricare sui precari i danni. Noi, come sindacato, non possiamo tollerarlo e non staremo di certo a guardare”, conclude Pacifico.