Migliaia di classi subito in DAD, secondo Pacifico (Anief) è discriminante

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Le previsioni erano purtroppo corrette e lo confermano i dati provenienti dall’Osservatorio sindacale Anief sulle scuole italiane: sono migliaia le classi che oggi, 10 gennaio, hanno ripreso le lezioni nella modalità della didattica a distanza. “Lo sapevamo. Lo sospettavamo”, commenta Marcello Pacifico, presidente Anief, durante una video-intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa.

E questo non va bene, ha aggiunto il sindacalista autonomo, “perché la differenziazione comporta discriminazione tra gli alunni di diversi Comuni e regioni d’Italia. Ma anche fra alunni vaccinati e non, in base alle regole sulle quarantene” introdotte con il Decreto Legge approvato dal CdM lo scorso 5 febbraio e la successiva Nota interministeriale con le indicazioni operative per il riavvio delle lezioni, nuova gestione quarantene e vaccinazioni.

“Noi siamo più che convinti – ha continuato il leader dell’Anief – che in questo momento così alto di contagi, ormai sulla soglia di 2mila contagi ogni 100mila abitanti, bisogna prendere atto che la DAD è l’unica soluzione percorribile e bisogna però, nel frattempo, non rassegnarsi a subire il Covid19, ma cercare di vincerlo raddoppiando gli spazi e raddoppiando gli organici del personale scolastico. Perché – ha continuato Pacifico – abbiamo classi affollatissime. Non è più possibile sopportare questo stato delle cose”.

Il presidente del sindacato Anief si è infine soffermato sulle risorse che occorrono “per mettere la scuola al centro del Paese, senza più ricorrere alla sospensione del personale, perché è veramente inutile pensare che l’obbligo verso il 5 per cento di personale porti poi a risolvere il complesso problema della scuola in presenza”.

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