Middle management, per dirigenti scolastici e docenti sembra essere indispensabile. La ricerca dell’ANP

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Sembra alquanto indispensabile l’introduzione formale e definitiva del middle management a scuola. E’ quanto emerge da una survey condotta dall’associazione nazionale presidi.

Gli esiti confermano l’esistenza, nei fatti, di una line indispensabile per la gestione di quella complessità che è la cifra dell’odierna organizzazione scolastica, spiega l’ANP.

I dirigenti si avvalgono in modo sistematico del contributo di collaboratori e coadiutori: questo necessario supporto si è rivelato nodale nel periodo emergenziale in cui il loro lavoro – notevolmente incrementato per l’85,3% dei partecipanti – è stato assorbito in gran prevalenza dall’attuazione dei protocolli di sicurezza, dalla gestione dei tracciamenti e dal controllo dell’adempimento degli obblighi vaccinali da parte del personale.

Inoltre, in base ai dati della ricerca, dalla lettura comparata dei dati del monitoraggio deriva che al middle-management hanno fatto capo anche funzioni o compiti non solo afferenti alla pandemia, ma anche quelli riguardanti altre aree (rapporti con l’esterno, redazione di progetti, curricolo, gestione dei conflitti, ricevimento dell’utenza ecc.) non espressamente ricompresi nelle deleghe e negli incarichi.

A sottolineare la necessità della condivisione su questioni organizzative e gestionali – sottolinea l’associazione guidata da Antonello Giannelli – è la frequenza con cui i dirigenti hanno interloquito con il loro staff sia formalmente che informalmente, attuando quella leadership condivisa e partecipata funzionale all’ottimale tenuta del sistema scuola.

Si pone tuttavia il problema del compenso accessorio, esiguo secondo l’ANP, per queste figure di sistema (ammonta a meno di mille euro) che spiega però l’urgenza della strutturazione di una carriera dei docenti tramite ruoli intermedi forti delle competenze organizzative, gestionali e relazionali proprie del rispettivo profilo professionale e degli standard ad esse correlati.

Non sembrano tuttavia esserci grandi prospettive, al momento, su questo tema, secondo l’ANP, che lo ha già rilevato pochi giorni fa commentando la riforma del reclutamento approvata dal Governo: “sulla base degli sviluppi di carriera prefigurati nella bozza del decreto, evidenziamo da un lato l’assenza delle elevate professionalità, dall’altro un ancoraggio della valutazione e della valorizzazione dei docenti ai soli percorsi formativi”, ha dichiarato il numero uno ANP Antonello Giannelli.

“Il provvedimento, dunque, non fa riferimento alcuno alle funzioni di sistema che costituiscono, nei fatti, la struttura del middle management e riduce il processo di empowerment del personale docente a una mera incentivazione salariale agganciata a percorsi formativi almeno triennali”, conclude il presidente ANP.

RICERCA ANP: RISPOSTE DIRIGENTI SCOLASTICI

RICERCA ANP: RISPOSTE DOCENTI

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