Metodologia CLIL, corsi di formazione in servizio per tutti i docenti con il livello B2 di lingua straniera. In arrivo il decreto di revisione

In arrivo i nuovi corsi di perfezionamento per i docenti che si avvalgono della metodologia Clil. Il Ministero dell’Istruzione lo ha annunciato proprio ieri alle organizzazioni sindacali. Pertanto, si attende il decreto di revisione che arriverà a breve.
Cambierà dunque, l’approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera.
I corsi ad hoc sul Clil si terranno negli atenei e, come riporta Italia Oggi, si articoleranno in 20 crediti universitari. I corsi di perfezionamento sono destinati agli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Unico requisito da rispettare è il possesso del livello B2 della lingua straniera oggetto del corso.
Dunque, la prima grande novità è rappresentata dal fatto che saranno compresi nei corsi gli insegnanti di scuola dell’infanzia e del primo ciclo.
Per quanto concerne le prime anticipazioni che il ministero ha fornito, sappiamo che gli insegnanti destinatari del corsi saranno individuati dagli uffici scolastici e che le attività formative verranno valutate in trentesimi.
Inoltre, per arrivare all’esame finale, gli insegnanti partecipanti dovranno aver conseguito una valutazione minima di 18/30 in tutte le attività.
La frequenza dei corsi Clil sarà obbligatoria e sarà tollerato un monte orario di assenze di massimo 20% del totale.
Al termine del corso ci sarà una prova finale che consisterà in un colloquio in cui il candidato un progetto attraverso l’uso di risorse e strumenti digitali.
Le maestre di infanzia e primaria riceveranno l’attestato Clil al termine della prova orale. I corsisti della scuola secondaria, lo riceveranno solo se in possesso della certificazione di livello C1 del Qcer. Nel caso in cui dovesse mancare quest’ultima certificazione, la commissione assegnerà un’attestazione di fine corso ma per essere completamente valido il candidato dovrà ottenere il C1 Qcer.
Sulla Questione è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “In una società globale, dice Pacifico – è importante la conoscenza della lingua straniera e l’utilizzo di approcci didattici innovativi. Detto questo, però, bisogna dare la possibilità a tutti i docenti di acquisire il livello di padronanza della lingua di tipo B2”.
Per questo motivo, Anief ha evidenziato alcune criticità del testo, quali ad esempio i finanziamenti per i corsi formativi, la possibilità dei corsisti di rientrare nelle 150 ore di permessi studio e anche la limitazione della discrezionalità all’interno della singola istituzione scolastica di indicare chi partecipa.