Metodo Steiner, quali sono le differenze con quello di Montessori?

Il metodo Steiner è un metodo pedagogico concepito nella prima metà del Novecento da Rudolf Steiner, filosofo e pedagogista austriaco, fondatore dell’antroposofia, una dottrina secondo la quale la realtà sarebbe una manifestazione spirituale che si evolve continuamente, e ispiratore di altre discipline, tra cui la medicina steineriana.
La prima scuola, nota come “scuola Waldorf”, fu aperta nel 1919 a Stoccarda per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria. Oggi, le scuole Waldorf sono presenti in oltre 80 paesi, con più di 1.270 istituzioni e oltre un milione di studenti. Inoltre, ci sono anche 1.928 giardini d’infanzia sparsi in oltre 70 paesi.
La pedagogia steineriana si distingue per la sua conoscenza approfondita del bambino e dei suoi bisogni, che porta alla creazione di un sistema educativo solido, attento e rispettoso delle fasi di sviluppo del bambino. Il piano di studi segue l’allievo dalla scuola dell’infanzia fino all’istruzione superiore.
Il rispetto delle fasi di sviluppo del bambino è un altro principio fondamentale della pedagogia steineriana. Queste fasi sono suddivise in sette anni, e ognuna presenta esigenze specifiche.
Nella prima fase (0-7 anni), l’obiettivo è offrire “un mondo buono da imitare”, con un’enfasi sul gioco e l’esperienza di vita in comunità nei giardini d’infanzia.
Nella seconda fase (7-14 anni), il bambino ormai ragazzo ha bisogno di “un mondo bello da sperimentare”, dove può relazionarsi con il mondo e con le persone che lo abitano, e dove l’educazione dei sentimenti attraverso l’esperienza del bello è di fondamentale importanza.
Nella terza fase (14-21 anni), il focus è su “un mondo vero da conoscere”. Gli adolescenti attraversano un periodo di oscillazioni emotive e di contrasti e contraddizioni, mentre aspirano all’autonomia e alla libertà. Nonostante questo, non hanno ancora acquisito sicurezza interiore e hanno una sete di conoscenza, cercando figure autorevoli e autentiche da prendere come modelli.
Il sistema pedagogico steineriano differisce da quello montessoriano in molteplici aspetti. Così come segnala il sito Santagostino Magazine, mentre il metodo Montessori si basa sulla realtà e sulla concretezza, quello steineriano si allontana da essi. La composizione delle classi è anche diversa: il metodo Montessori prevede classi miste per età, in cui i più grandi possono guidare i più piccoli, mentre quello steineriano prevede classi omogenee per età che valorizzano la creatività individuale.
Inoltre, il metodo steineriano differisce anche dal punto di vista temporale. L’acquisizione di competenze come la lettura e la scrittura sono posticipate rispetto al metodo Montessori, ma intorno alla quarta elementare diventa più intensivo per mettersi in pari con il programma tradizionale.
Infine, l’approccio alla scienza e alla tecnologia è diverso nei due metodi: mentre la scuola Montessori dà priorità allo studio della scienza e incoraggia l’osservazione dell’ambiente reale e l’utilizzo della tecnologia, il metodo steineriano privilegia il contatto con la natura e limita l’utilizzo della tecnologia.