Metodo Montessori, ecco cosa accade a Venezia: “Docenti come guida e accompagnamento, intervengono solo quando è necessario. Gli alunni riconoscono i propri errori in autonomia, senza bisogno del rimprovero”
Attraversare l’acqua per arrivare a scuola, immersi nella bellezza di Venezia, è già di per sé un’esperienza stimolante. Ma per gli studenti di un istituto comprensivo di Venezia, la magia continua anche all’interno delle aule, grazie all’applicazione del metodo Montessori.
“Il concetto fondamentale del Montessori, soprattutto nei primi cinque anni, è il ‘fare da solo'”, spiega un’insegnante in un video apparso sul canale YouTube dedicato al Metodo.
Dopo una presentazione iniziale dei materiali didattici, i bambini sono liberi di esplorare e lavorare in autonomia, seguendo il proprio ritmo di apprendimento.
“I materiali di sviluppo pensati da Maria Montessori aiutano il bambino a sviluppare competenze che poi gli serviranno per arrivare all’astrazione”, continua l’insegnante. Dalla matematica al linguaggio, fino all’ “educazione cosmica”, che esplora le interconnessioni del mondo, l’ambiente di apprendimento è strutturato per offrire stimoli sempre nuovi. “Partiamo dal generale per arrivare al particolare”, citando Maria Montessori.
L’ambiente è organizzato in aree tematiche, e i bambini si spostano liberamente da una all’altra, scegliendo i materiali con cui lavorare. L’insegnante assume un ruolo di guida e accompagnamento, osservando i bambini e intervenendo solo quando necessario. “Il concetto del ‘signor Errore’ è fondamentale”, sottolinea l’insegnante. I materiali sono autocorrettivi, permettendo ai bambini di riconoscere e correggere i propri errori in autonomia, senza la frustrazione di un rimprovero esterno.
“Il movimento è un altro aspetto fondamentale del metodo Montessori”, spiega l’insegnante. Non si tratta di caos, ma di un movimento finalizzato, che permette ai bambini di staccare dal lavoro, riflettere e scegliere nuove attività. L’obiettivo è che ogni bambino “realizzi se stesso e si sviluppi in armonia”, evitando frustrazioni e competizione.
L’esperienza Montessori a Venezia non si limita alla primaria. “Il senso di una sezione Montessori in una scuola pubblica è formare individui, persone, cittadini”, afferma l’insegnante. “Non solo insegnare a leggere, scrivere e far di conto, ma farlo collaborando con i compagni, imparando a vivere insieme”.
L’assenza di compiti a casa permette ai bambini di dedicare il tempo libero al gioco e alle attività che più li interessano, consolidando l’apprendimento in modo spontaneo.
“L’obiettivo è che i nostri figli siano cittadini di una società migliore, una società di pace”, dichiara un genitore. Un’avventura educativa che mira a formare giovani autonomi, preparati e pronti ad affrontare le sfide del futuro.
L’esperienza dimostra che i ragazzi escono preparati e la scuola secondaria di primo grado si pone lo stesso obiettivo: formare studenti competenti, capaci di studiare da soli e di scegliere la propria strada.
Il metodo Montessori anche alla scuola media
Con l’approvazione della riforma sul voto in condotta, le scuole del primo ciclo potranno richiedere l’istituzione di classi di scuola secondaria di primo grado basate sul metodo Montessori. L’innovazione, ispirata alla sperimentazione triennale avviata dal Ministero dell’Istruzione nel 2021, segna un passo significativo nell’evoluzione del sistema educativo.
Per garantire la qualità dell’insegnamento, la riforma prevede requisiti specifici. “È richiesta la presenza di un ciclo completo di scuola primaria Montessori, un tempo scuola prolungato e servizi di refezione scolastica”, si legge nel testo della riforma. Inoltre, le scuole dovranno disporre di laboratori e ambienti adeguati alle attività didattiche, con l’assegnazione di quote di organico aggiuntive a supporto del modello educativo.
La formazione e la specializzazione del personale docente sono elementi centrali della riforma. Saranno istituiti corsi di differenziazione didattica per la specializzazione dei docenti destinati alle classi Montessori della secondaria di primo grado. Al termine del percorso formativo, i docenti saranno inseriti in appositi elenchi, utilizzati per l’assegnazione di contratti a tempo indeterminato e determinato.
Il metodo Montessori, sviluppato da Maria Montessori alla fine dell’Ottocento, è oggi diffuso in circa 65.000 scuole in 145 paesi. L’ambiente di apprendimento, progettato con cura e ricco di materiali stimolanti, gioca un ruolo cruciale nel favorire la scoperta e l’interazione spontanea.