Metà della classe è assente o insufficiente: si deve annullare il compito? Si può spiegare un nuovo argomento? Sfatiamo alcuni falsi miti

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Il “compito in classe” è la modalità, tipicamente scritta, con cui un docente testa le conoscenze/competenze acquisite dagli studenti. La durata della verifica è generalmente prestabilita e, di norma, è fissata anche la data in cui svolgere il test. A tal proposito, tra alunni, ma anche insegnanti, sono diffuse alcune convinzioni totalmente erronee.

Sarà capitato di sentire dire che, in caso di assenza o insufficienza di più di metà degli alunni della classe, il compito va rinviato o addirittura annullato.

Oppure, sempre nell’ipotesi in cui la presenza degli studenti sia dimezzata, che il docente non può procedere con spiegazioni di un nuovo argomento, dovendosi necessariamente limitare ad un eventuale ripasso.

E ancora: in uno stesso giorno non possono essere fissate due verifiche per la medesima classe. Una serie di veri e propri falsi miti assolutamente da sfatare.

Due verifiche nello stesso giorno: è sempre possibile, tranne in alcuni casi

E partiamo proprio dall’ultima casistica. Può accadere che in uno stesso giorno due docenti di due discipline differenti fissino la propria verifica. In tal caso, non esiste alcuna norma di legge che vieti agli insegnanti di programmare due compiti in classe durante la medesima giornata. Ciò, ovviamente, non vale per gli studenti per cui è redatto un PEI o un PDP e per cui è prevista una misura che impedisca di svolgere nell’arco della mattinata due prove differenti.

Ora, è evidente che in tutte le situazioni debba sempre essere il buon senso a prevalere. A parte le previsioni dei PEI e dei PDP, far svolgere agli studenti due verifiche nello stesso giorno potrebbe essere controproducente, in quanto il rendimento degli alunni potrebbe risentirne.

Un buon modo per ovviare a tale problematica è quello di condividere preventivamente sul Registro Elettronico i propri appuntamenti, in modo tale che un altro insegnante possa già essere a conoscenza di una verifica fissata e, ove possibile, provvedere a calendarizzare la propria in altra data.

Gli studenti, tramite i propri rappresentanti (nelle scuole secondarie di II grado), possono ovviamente cercare di trovare un punto d’incontro con i propri docenti, evitando situazioni spiacevoli.

Il regolamento d’istituto può intervenire in merito

Attenzione, però, a quanto previsto dal regolamento d’istituto e dalle Programmazioni di classe.  Quest’ultimo è il documento che rappresenta la bussola dell’intera scuola.

Abbracciando l’intera comunità scolastica, esso è adottato con delibera del Consiglio di Istituto, il quale include tutte le componenti (e non solo i docenti, come accadrebbe in caso di delibera del Collegio).

All’interno di esso, potrebbe essere espressamente previsto il divieto di svolgimento di due verifiche nello stesso giorno. Ciò sarebbe pienamente legittimo, in quanto non contravverrebbe ad alcuna norma, non essendoci riferimenti precisi sul caso di specie.

Se, dunque, dovesse essere prevista tale disposizione, le eventuali verifiche svolte potrebbero essere oggetto di annullamento. Pertanto, è sempre buona norma prendere visione del regolamento in vigore nel proprio istituto.

Metà classe assente: il docente può proseguire con le spiegazioni?

Un altro dei classici dubbi riguarda il caso dell’assenza massiva da parte degli studenti a scuola. Questa può avvenire per i motivi più disparati: da uno sciopero dei trasporti o anche degli stessi alunni, a un evento meteorologico avverso fino ad una serie di impedimenti personali concomitanti. Cosa fare?

Il docente può comunque spiegare dei nuovi argomenti?

Come nel caso precedente, va precisato che non esiste alcuna disposizione di legge che preveda un numero minimo legale di studenti presenti a scuola per poter svolgere lezione.

Anche la sola presenza di un alunno può consentire all’insegnante di procedere con le attività didattiche progettate. Ciò, banalmente, a tutela dell’unico o dei pochi studenti presenti a scuola, che hanno il pieno diritto di beneficiare della lezione. Sono gli studenti assenti che hanno il compito di recuperare e di informarsi su quanto svolto.

L’autonomia professionale del docente

L’operato del docente che decide di svolgere lezione anche con pochi alunni presenti è dunque del tutto legittimo e non può essere oggetto di contestazione. Certo, anche in tal caso occorre comprendere le dinamiche.

Un insegnante, nella sua piena autonomia, può ritenere che spiegare un argomento con numerosi studenti assenti può essere inutile, in quanto potrebbe essere arrecato un pregiudizio ai livelli di apprendimento generali della classe.

In alternativa, può optare per la spiegazione e, alla ripresa regolare della frequenza, rispiegare l’argomento magari utilizzando altre modalità di erogazione della lezione.

Resta valido anche qui quanto riportato in merito al regolamento di istituto, che può disciplinare tali specifiche situazioni.

Interrogazioni al singolo studente

Come spiegato, dunque, il docente può tenere lezione o interrogare liberamente anche con pochi studenti, fino addirittura al caso estremo della presenza di un singolo alunno. In quest’ultimo caso, però, vi è un limite che riguarda le interrogazioni o le verifiche.

Lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (DPR 24 giugno 1998, n. 249) prevede infatti, all’art. 2, che “[…] Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva […]”.

Proprio in virtù del principio di trasparenza, è necessario che nello svolgimento di una verifica o interrogazione siano presenti dei testimoni. Questi potrebbero benissimo essere altri docenti o anche collaboratori scolastici, assistenti tecnici e/o assistenti amministrativi, ma, ove possibile, è sempre preferibile che almeno in queste ipotesi siano presenti altri studenti appartenenti alla classe.

Compito in classe: è sempre possibile svolgerlo

Alla stregua di quanto esposto, appare evidente che anche quando più di metà della classe è assente, la verifica può essere somministrata. Come ormai ripetuto allo sfinimento, è sempre il buon senso a suggerire cosa è meglio fare: la decisione di differire il test o procedere ugualmente allo svolgimento del compito è rimessa all’autonomia del docente.

Al riguardo, un’altra credenza è quella per cui non sia possibile cambiare il testo della verifica programmata in una giornata in cui uno o più studenti siano assenti. Falso: l’importante è il raggiungimento degli obiettivi didattici, ma il compito può essere serenamente modificato.

Compito “a sorpresa”: sì, è fattibile

Negli ultimi anni si è sempre più diffusa l’idea per cui i compiti debbano essere necessariamente programmati. Al netto degli studenti per cui è previsto un PEI o un PDP, il docente può sempre liberamente decidere di fissare una verifica senza preavviso, a meno che tale ipotesi non sia esclusa categoricamente dal regolamento d’istituto.

Certo, anche in questo caso è opportuno instaurare un dialogo costruttivo con gli studenti. Se l’azione dell’insegnante ha uno scopo didattico, il famigerato compito “a sorpresa” può anche essere motivante.

Al contrario, se sono già calendarizzate altre verifiche, seppur non vi sia alcun obbligo di legge, potrebbe essere opportuno evitare. Anche qui si rimanda alla valutazione del singolo docente.

Troppe insufficienze: il docente non è mai obbligato ad annullare la verifica

E veniamo all’ultima fattispecie presa in esame: l’eccesso di valutazioni insufficienti.

Qui siamo in una fase successiva rispetto a quanto finora mostrato. Immaginiamo, a titolo esemplificativo, che in una classe di 20 alunni vi siano 15 compiti in classe insufficienti. Una percentuale enorme, che però non vincola in alcun modo il docente a prendere provvedimenti di annullamento della verifica.

Sarà lo stesso a dover decidere, sempre ricorrendo all’autonomia di cui sopra, il modo in cui trattare la situazione.

Potrà decidere di offrire un’altra occasione sugli stessi contenuti, in modo da tenere conto dell’eventuale valutazione migliorativa, modificare la struttura della verifica o ancora rispiegare nuovamente i concetti e gli argomenti trattati, prima di somministrare un nuovo test.

Di certo, un risultato del genere impone una riflessione, tanto agli studenti quanto al docente, ma quest’ultimo non ha alcun obbligo di annullamento della verifica.

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