“Meravigliosamente strani”, la docente fa supplenza in una classe con studenti senza smartphone. Sui social è polemica: “Senza cellulare nel 2025 è un abominio”, “Giusta la ribellione digitale”

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Un fenomeno in controtendenza sembra poter emergere nelle scuole: in aumento il numero di studenti che rifiutano l’uso dello smartphone. Il post virale su X racconta di una classe soprannominata “degli strani”, dove alcuni ragazzi hanno scelto di disconnettersi, preferendo libri e atlanti ai dispositivi digitali.

La ribellione silenziosa contro la dipendenza digitale

Il fenomeno degli “strani” rappresenta una reazione alla crescente dipendenza da smartphone che, secondo recenti studi dell’Università Bicocca di Milano, colpisce oltre il 25% degli adolescenti italiani. La ricerca Eyes Up, presentata a febbraio, ha evidenziato come l’uso precoce dei dispositivi digitali influisca negativamente sul rendimento scolastico, con effetti particolarmente marcati sulle competenze linguistiche e matematiche.

“Uno di loro non ha MAI avuto un cellulare. Tre suoi compagni non lo usano più”, racconta l’insegnante nel post virale, descrivendo una scena quasi surreale nell’era digitale: ragazzi che leggono classici come “Il Gattopardo” o studiano storia usando atlanti cartacei. La scelta controcorrente sembra riflettere quanto suggerito dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha inserito “uscire dalla dipendenza da smartphone” come primo consiglio per il benessere nel 2025.

Un movimento in crescita tra i giovani

Il rifiuto dello smartphone non è più un caso isolato ma sta diventando un vero movimento di consapevolezza digitale. A Verona, qualche settimana fa, centinaia di studenti hanno partecipato a un evento sulla nomofobia (la paura di restare disconnessi), discutendo i rischi dell’iperconnessione. Secondo uno studio citato durante l’incontro, l’uso eccessivo di dispositivi mobili può favorire disturbi come il deficit di attenzione e iperattività.

“Mio figlio (universitario) ha disinstallato Instagram perché ci perdeva troppo tempo”, commenta un utente sotto il post originale, mentre un altro racconta: “Un suo collega ha rinunciato allo smartphone ed è tornato al cellulare di vecchia generazione”. Tali comportamenti riflettono una crescente consapevolezza dei rischi dell’abuso tecnologico, che secondo l’ISS include effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni sociali.

Tra critiche e apprezzamenti: il dibattito è aperto

Non mancano le critiche a questa tendenza: “Nel 2025 senza telefono è un’abominio”, scrive un utente, definendo “assurda” la demonizzazione della tecnologia. Altri sottolineano come rinunciare completamente a uno strumento così potente sia “una scelta radicale e poco lungimirante”, soprattutto per studenti di un liceo scientifico. Tuttavia, i sostenitori di questa “ribellione digitale” vedono negli “strani” un segnale di speranza per il futuro. “Sono supplenze che mi riaccendono le speranze”, commenta un insegnante, mentre altri apprezzano il ritorno alla normalità rappresentata dalla lettura e dallo studio tradizionale.

Il fenomeno degli “strani” sembra così inserirsi in un più ampio ripensamento del rapporto con la tecnologia, in un’epoca in cui l’Istituto Superiore di Sanità consiglia di “stabilire zone smartphone-free” nelle case e le scuole, come è noto, hanno vietato l’uso del cellulare in classe fino alle medie, anche per scopi didattici.

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