Mensa scolastica, caos a Pordenone: docenti lasciati senza pasto e ai piccoli alunni un quarto di banana a testa. Protesta i sindacati

Un nuovo servizio di mensa scolastica è stato avviato in un istituto comprensivo a Sacile, in provincia di Pordenone, ma già sono sorte polemiche tra i docenti e le famiglie.
Il contratto quinquennale, del valore di 4.230.000 euro, è stato assegnato a una ditta, che ha prevalso nella gara indetta dal Comune. Tuttavia, alcuni docenti hanno sollevato critiche non sulla qualità del cibo, ma sulle modalità di fruizione del pasto.
Secondo Giuseppe Mancaniello, segretario generale Flc-Cgil Pordenone, in un’intervista a Il Gazzettino, la situazione è assurda: “Solo i docenti che iniziano la giornata lavorativa a metà mattinata e la concludono nel pomeriggio hanno diritto al pranzo. Viceversa, coloro che iniziano il turno di mattina presto e finiscono alle 13 non hanno diritto a mangiare”.
Altro aspetto inopportuno secondo il sindacalista “È l’impossibilità per chi mangia di chiedere un semplice “bis” mentre il cibo che avanza viene poi buttato. La frutta del pomeriggio: ogni bambino ha diritto a 1/4 di banana”.
Inoltre, i docenti che non hanno diritto al pasto non possono scegliere di portarsi il cibo da casa, poiché è vietato. Mancaniello esorta il Comune a farsi carico del pasto in mensa anche per questi docenti, sottolineando che l’amministrazione potrebbe poi farsi rimborsare dal ministero.
L’assessore all’Istruzione Ruggero Spagnol ha risposto alle critiche, affermando che i tempi della polemica sono errati e che il nuovo interlocutore necessita di tempo per sistemare tutto e assestare il servizio. Tuttavia, i docenti attendono con ansia la prossima settimana, quando il servizio diverrà attivo anche per le scuole dell’infanzia, le primarie e le medie.