“Meno schermi e più sguardi, faccia a faccia”, il pediatra: “I genitori siano i primi a richiamare i figli sull’uso del cellulare”

“Sono stato uno dei primi pediatri a ‘sdoganare’ il cellulare per i bambini anche di pochi anni, proprio per abituarli alle nuove tecnologie, trattandosi pur sempre di nativi digitali. Ma da sempre ho avvertito anche che il cellulare, come le medicine, fa bene alla dose giusta. Quando c’è un sovradosaggio fa male. Per questo i genitori sono sempre stati richiamati a disciplinare loro per primi l’uso del telefonino”.
Per il pediatra Italo Farnetani oggi sono sempre più frequenti le situazioni di ‘eccesso’ di smartphone. E per questo motivo l’esperto, sentito dall’Adnkronos Salute, promuove “nel merito” l’iniziativa del liceo Malpighi di Bologna, assurto agli onori delle cronache per aver chiesto a docenti e alunni di consegnare i cellulari all’arrivo a scuola.
“Un esempio da seguire. Anche se il metodo magari si può perfezionare – commenta il professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta – Ma bene fa la scuola a inserire il recupero dei rapporti interpersonali, dei rapporti umani, come obiettivo educativo, per sfruttare al meglio la possibilità di incontro a livello personale con i coetanei e con gli insegnanti. Con la pandemia di Covid e il lockdown, l’uso del cellulare e degli altri presidi digitali si è esteso non solo a livello di Dad, ma anche a livello di relazioni interpersonali. Quante volte vediamo gruppi di adolescenti, ma anche di adulti e anziani, che vanno al ristorante e, invece di parlare fra loro, ognuno tiene lo sguardo sul proprio smartphone? Questo è un altro esempio di abuso”. Meno schermi e più sguardi, faccia a faccia, deve essere la linea, riflette Farnetani.