“Meno Medioevo, più storia contemporanea”, la ricetta di Edith Bruck contro l’antisemitismo a scuola: “Rivedere i programmi scolastici, parlare ai giovani per cambiare il futuro”

Edith Bruck, scrittrice ungherese sopravvissuta all’Olocausto, interviene, in un’intervista a La Stampa riguardo le dichiarazioni razziste e antisemite pronunciate da alcuni membri di Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile del partito Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni.
Bruck afferma di non essere sorpresa da tali affermazioni, soprattutto considerando l’attuale governo di destra in Italia. Secondo la scrittrice, da quando questo governo è salito al potere, sono venuti meno i freni inibitori e si è creato un clima in cui certe persone si sentono autorizzate a esprimere liberamente opinioni discriminatorie.
La scrittrice critica la reazione della premier Meloni all’inchiesta giornalistica che ha rivelato le frasi incriminate, accusandola di aver attaccato i giornalisti invece di condannare fermamente le affermazioni razziste e i riferimenti al nazismo e al fascismo. Bruck sottolinea come Meloni non abbia mai preso una netta distanza dal fascismo e mostri atteggiamenti ambigui su questo tema.
Secondo Bruck, i giovani responsabili delle affermazioni discriminatorie non sono casi isolati, ma rappresentano una parte significativa dell’Italia che ha votato per Meloni e il suo partito. La scrittrice evidenzia come l’antisemitismo sia un fenomeno in crescita, non solo in Italia ma in tutta Europa, e come spesso venga erroneamente associato alle proteste contro le azioni del governo israeliano nei confronti dei palestinesi.
Nonostante i segnali preoccupanti di un ritorno al passato, Bruck non si arrende e continua il suo impegno di testimonianza nelle scuole, convinta che il dialogo e il confronto, anche con chi non la pensa come lei, siano l’unica strada per provare a cambiare le cose.
La scrittrice suggerisce di rivedere i programmi scolastici, dedicando più spazio alla storia del secolo scorso, e conclude con una nota di speranza, ricordando l’incontro con un professore che, da studente, aveva partecipato a un suo intervento, a dimostrazione che il suo impegno può davvero gettare semi per il futuro.