Meloni: “Uguaglianza e merito non sono contrapposti. Tutti devono avere le stesse possibilità” [VIDEO]

Il discorso di replica del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati.
“Grazie a chi è intervenuto, ogni parere per noi è prezioso. Alle opposizioni voglio dire che ho sempre reputato utili le loro critiche. Gli avversari provano a colpirti e ti aiutano a mettere a fuoco i punti deboli. Non avrò mai il timore delle parole franche, delle parole critiche, delle parole decise. Io in passato ho fatto a lungo opposizione, non ho mai mancato di rispetto. Non mi aspetto che l’opposizione lo faccia con me. È stato detto che non abbiamo votato il PNRR. Noi abbiamo sostenuto le emissioni di debito comune. Sul PNRR ci siamo astenuti poiché il testo era arrivato un’ora prima della discussione in parlamento. Non ero d’accordo quando si diceva che col PNRR erano soldi gratuiti dal celo. Ma non abbiamo mai votato contro il PNRR”.
E ancora: “Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del reddito di cittadinanza e che loro sono un problema. Io non li ho mai considerati un problema, è un problema chi li teneva in povertà pur di fare cassa elettorale. Chi si trova in posizione di povertà non deve sopravvivere. Deve ambire, con l’aiuto dello stato, a diventare benestante. Le donne italiane non hanno nulla da temere con questo governo. La criminalità mafiosa si combatte colpendo i proventi delle attività illecite, oggi la frontiera è togliere ai clan le risorse e i beni e fare in modo che la villa del boss diventi la stazione dei carabinieri o una scuola. Oggi in gran parte questi beni non sono utilizzabili: spero ci si possa lavorare insieme. Spero che anche sul carcere ostativo ci si voglia dare una mano. Non è un tema di retorica quello della lotta a mafie ma va affrontato con temi concreti”.
Sulla scuola: “Uguaglianza e merito non sono uno avversario dell’altro, sono uno fratello dell’altro, l’uguaglianza va garantita nel punto di partenza, tutti devono avere le stesse possibilità, tutti sulla stessa linea di partenza ma non tutti sulla stessa linea di arrivo. Credo che questa sia la sfida, tutti devono poter arrivare ovunque, credo che sia la base per combattere una società nella quale il tuo destino è segnato dalla famiglia di provenienza o dalle amicizie che hai. Non voglio una nazione in cui il destino delle persone si decide in base alle famiglie e alle amicizie” ma “in base al loro valore”.
In mattinata sull’istruzione aveva detto: “In questi giorni si è contestata la correlazione tra Istruzione e merito. Sono stranita. Diversi studi dimostrano come chi viva in una famiglia agiata abbia oggi più opportunità di successo, mentre gli studenti meno dotati di risorse economiche vengono danneggiati da un sistema che non rilanci il merito, perché l’Italia non è un Paese per giovani. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore. Lo dobbiamo a questi ragazzi, ai quali abbiamo tolto tutto, per lasciare loro solo debiti da ripagare. E lo dobbiamo all’Italia, che il 17 marzo di 161 anni fa è stata unificata dai giovani eroi del Risorgimento e oggi, come allora, è dall’entusiasmo e dal coraggio dei suoi giovani che può essere risollevata”.
Poi aggiunge: “Stamattina ho parlato anche di natalità e famiglia, sa perchè? Perchè io considero sì, una sconfitta, che una donna debba rinunciare a lavorare per avere un bambino, ma considera altresì una sconfitta che una donna debba rinunciare ad avere un bambino per lavorare… Quindi, quando si dice ‘di aiutare la famiglia e la natalità’, lo si fa per garantire piena libertà. È una sfida”.
Sottolinea: “Io credo che le donne si debbano giudicare per il merito. In questi giorni si è fatto un gran parlare, grandi polemiche sull’uso de ‘il presidente’ o ‘la presidente’, ma io non ho mai pensato che la grandezza delle nostre battaglie si misuri nel farsi chiamare ‘capotrena’, ho pensato che fossero ben altri i temi su cui occorreva battersi. Ma sono punti di vista. Le donne italiane non hanno assolutamente nulla da temere da questo governo, ma io sono convinta che in cuor loro” anche quante sostengono il contrario “non lo pensino, nemmeno loro”. Io chiedo libertà totale, io sono una privilegiata. Io sono una madre e sono una privilegiata… E se è così difficile per me mettere tutto insieme, ancora più mi rendo conto di quanto sia difficile per tutti gli altri che non hanno i nostri privilegi…”
[Le dichiarazioni programmatiche del Governo]