Meloni: “Con l’IA intelletto rischia sostituzione. Servono basi per mercato lavoro, per questo: riforma tecnico-professionale, liceo del Made in Italy e orientamento”

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La premier Giorgia Meloni ha partecipato ieri all’Assemblea nazionale della CISL. Nuova segreteria generale del sindacato, appena eletta, è la sociologa Daniela Fumarola. Molti i temi portati dalla presidente del Consiglio all’assemblea: da quello del confronto tra governo e sindacati al calo demografico. E poi la scuola.

Bisogna promuovere una “nuova e diversa cultura della natalità“, ha detto Meloni, “passare il messaggio che un figlio che nasce è sempre un segno più e non è mai un segno meno“.

Quindi occorre “rimuovere gli ostacoli che troppo spesso hanno fatto percepire la genitorialità come fosse un’alternativa alla realizzazione personale, è il senso di misure come l’estensione del congedo parentale o come la decontribuzione per le mamme lavoratrici“.

Valorizzare le competenze

Un altro importante tema toccato da Meloni riguarda la valorizzazione delle competenze, in particolare il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze di chi cerca lavoro.

E’ “un’altra sfida enorme che dobbiamo affrontare se vogliamo uscire da quel paradosso per cui qui e oggi in questa Nazione ci sono da una parte imprese che non trovano lavoratori e lavoratori che non riescono ad avere un posto di lavoro, banalmente perché le competenze richieste e le competenze che si hanno non sono allineate“.

Oggi -ha detto Meloni “ci sono troppi lavoratori che sono spesso più qualificati rispetto al ruolo che ricoprono, che sono impiegati in settori diversi da quelli per i quali hanno studiato“.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

E ancora: l’impatto dell’IA sul mercato del lavoro. “Andiamo verso un mondo nel quale sempre più lavoratori rischiano di non essere necessari – ha evidenziato – Oggi è l’intelletto che rischia di essere sostituito. Bisogna governare questo processo. La grande sfida è costruire le basi per un mercato del lavoro nel quale ci siano ancora operai, ci siano ancora tecnici, ci siano ancora professionisti che magari svolgeranno quella stessa mansione in un modo diverso”.

Investire sui sistemi educativi

Secondo Meloni è quindi “dirimente intervenire e investire sui sistemi educativi, sulle politiche attive del lavoro, per colmare il divario. Abbiamo già compiuto i primi passi in questa direzione, penso alla revisione delle politiche attive del lavoro, penso alla riforma dell’istruzione tecnico-professionale, penso alla nascita del Liceo del Made in Italy che abbraccia materie umanistiche e materie STEM, penso alle risorse per l’orientamento, penso al piano lauree scientifiche“.

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