“Me too, ecoansia, permacrisi, quiet quitting” e altre 400 parole che raccolgono le sfide delle nuove generazioni: un’UdA di continuità tra Infanzia e Primaria
Tassello fondamentale della cittadinanza attiva, il vocabolario è oggi lo strumento indispensabile per definirsi, formarsi e diventare cittadini consapevoli, attraverso l’acquisizione, la padronanza e l’uso di un lessico corretto e appropriato. Parole che servono a immaginare, raccontare, capire il presente e costruire il futuro.
Più di 400 parole entrano, nel 2024, nel dizionario della lingua italiana
Altre 400 le nuove parole e i nuovi significati che insieme ai già citati nel titolo me too, ecoansia, permacrisi, quiet quitting entrano nell’edizione 2024, tratti come di consueto dall’attualità (ergastolo ostativo, transizione energetica, familicidio), dalla politica (permacrisi, razzializzare, guerra mondiale a pezzi, front runner, underdog), dall’economia e dalla finanza (price cap, decumulo), dalla cultura e dai mass media (entomofobia, smishing, fat shaming), dai giornali e dalla televisione (glamping, hype, switch-off), dai gerghi e modi di dire (memare, quittare, shippare, streammare, triggerare) e dalle nuove mode e tendenze (amuse-bouche, fregola, guttiau e panko).
La potenza delle parole
Le parole sono cose potenti. Sono le chiavi che utilizziamo per sbloccare il significato, permettendoci di comprendere nuove informazioni e idee. Sono – afferma James Clements – gli strumenti che utilizziamo per costruire e condividere i nostri pensieri, fornendoci, oggi e per sempre, il valore e l’amore per la voce. Un vocabolario ampio e ricco – le parole che riconosciamo e sappiamo usare – consente a un bambino di comprendere e amare le cose che legge, di conoscere il mondo che lo circonda e di esprimere se stesso e i propri pensieri in modo che le persone lo ascoltino. Un vocabolario forte durante l’infanzia è legato al successo e alla felicità futuri, sia a scuola che in età avanzata. Un vocabolario ricolmo di novità, al passo con i tempi, capace di leggere le nuove generazioni e di comprenderne i bisogni, permette ai bambini di comprendere i libri che leggono e le idee che l’insegnante condivide a scuola, il che significa che possono prendere parte attiva alle lezioni e fare buoni progressi.
Supportare i figli nell’uso del vocabolario
Se vogliamo che i nostri figli accrescano il loro vocabolario, ecco quattro cose a cui pensare quando li supportiamo:
- Parlare con gli alunni e i figli è fantastico
- Parlare con gli alunni e i figli è fantastico, potrebbe essere ancora migliore farlo con una metodologia ben definita e più coinvolgente e attiva. La vera conversazione bidirezionale (il discorso dialogico) è legata al successivo sviluppo del linguaggio dei bambini, soprattutto quando sono molto piccoli. Quindi fare una domanda a un bambino o chiedergli cosa pensa di qualcosa, ascoltare la sua risposta e poi rispondere è uno dei modi più semplici per costruire il suo vocabolario e le sue abilità linguistiche.
Leggere insieme i libri
Mentre il parlare è il fondamento del vocabolario crescente di un bambino, i libri forniscono un’altra fonte cruciale di apprendimento della lingua. La lingua dei libri, anche quelli rivolti ai bambini più piccoli, è diversa dalla lingua parlata; quindi, leggere ampiamente ed essere letti è una meravigliosa fonte di nuove parole e nuovi modelli linguistici.
Riformulare il linguaggio
Un approccio molto usato per aiutare i bambini a imparare nuove parole o frasi è quello di riformulare i commenti dei bambini, utilizzando un modello di linguaggio leggermente diverso.
Divertirsi
L’ultima cosa che vogliamo è correggere costantemente i nostri alunni o i nostri figli o dare loro lunghi elenchi di parole da imparare. Imparare a usare la lingua dovrebbe essere un’esperienza gioiosa e, per la maggior parte dei bambini, giocare con le parole e il linguaggio è fonte di grande divertimento. Giocare con la lingua tenendo gli occhi aperti per parole insolite, o giocando a giochi di parole, è un modo divertente e semplice per incoraggiare un interesse per la lingua che servirà bene a tuo figlio per tutta la sua vita.
Come cresce il vocabolario nei bambini
Il vocabolario della maggior parte dei bambini crescerà in modo naturale man mano che invecchiano, assorbendo nuove parole e frasi dalle conversazioni con te, dai loro amici e dai loro insegnanti e dai libri, programmi, giochi e siti Web di cui godono. Come per ogni cosa, ciò avviene a ritmi diversi da persona a persona e da situazione a situazione. Ma in questo viaggio il nostro compagno deve essere affidabile e costantemente aggiornato. Deve, cioè, essere capace di raccogliere le parole che più esprimono le sfide affrontate dalle nuove generazioni.
Raccogliere le parole che più esprimono le sfide affrontate dalle nuove generazioni
Confermandosi come straordinario testimone del nostro tempo, il Nuovo Devoto-Oli 2024 continua a riflettere e raccontare i cambiamenti culturali e sociali del presente. Lo fa raccogliendo le parole che più esprimono le sfide affrontate dalle nuove generazioni, che lottano contro le violenze sessuali ai danni delle donne negli ambienti di lavoro, che protestano per tutelare il futuro del pianeta, che vogliono fermare la continua successione degli stati di emergenza, che pongono limiti al lavoro a favore della vita privata: me too, ecoansia, permacrisi, quiet quitting… Ma lo fa anche promuovendo le parole che danno voce a un futuro più sostenibile ed equo. E lo fa mettendo a disposizione un percorso di avvicinamento all’Agenda ONU 2030, che mette a disposizione di studenti e insegnanti infografiche, mappe concettuali, materiali specifici e approfondimenti relativi a ciascuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), indicati nell’Agenda dalle Nazioni Unite come programma d’azione per le persone, la pace, la prosperità e il pianeta. Come per le precedenti edizioni, inoltre, anche al Nuovo Devoto-Oli 2024 si affianca un concorso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado, che verrà lanciato a gennaio: #leparolechesiamo, il futuro che costruiamo. Un’edizione che vede concluso il ciclo di riscritture, iniziato nel 2021, che ha toccato i lemmi di ambiti semantici differenti, tra i quali quelli di base (uomo, donna, stato) e diverse locuzioni, come angelo del focolare o color carne, per cogliere le sfumature della società che cambia e la mutata sensibilità generale su temi quali il genere o la discriminazione.
Il “Pronto soccorso linguistico”
Restano infine centrali le tre rubriche di “prontosoccorso linguistico”, bussola indispensabile per orientarsi tra le insidie della lingua nei vari contesti e scoprire le parole più giuste per esprimersi correttamente: Parole minate che aiuta a scrivere e parlare evitando gli errori più diffusi, Questioni di stile per esprimersi in maniera appropriata a seconda della situazione (il cane non si “esce” e le valigie non si “salgono”) e Per dirlo in italiano che suggerisce alternative alle parole inglesi troppo spesso abusate quali appeal (fascino), workshop (seminario o laboratorio), location (luogo).
La grande attenzione ai problemi e al linguaggio della contemporaneità
La grande attenzione ai problemi e al linguaggio della contemporaneità rimane dunque la caratteristica principale del Nuovo Devoto-Oli, arrivato alla settima edizione dopo il completo rinnovamento che, a partire dall’opera concepita da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli nel lontano 1967, ha prodotto una nuova idea di vocabolario, sotto la guida di Luca Serianni e di Maurizio Trifone, che nel tempo si sono aggiunti come autori.
L’UdA “Parole in azione” per la scuola dell’Infanzia e il triennio della Primaria
L’UdA “Parole in azione” per la scuola è stata pensata per garantire un percorso verticale di continuità tra la scuola dell’Infanzia e Primaria. L’UdA è realizzata dai docenti del prestigioso Istituto Comprensivo Brisighella di Brisighella (Ra), diretto con particolare competenza dal dirigente scolastico Dott.ssa Nicoletta Paterni.