Maturità, studente prende 64, ma non accetta voto e fa ricorso al Tar. I giudici gli danno torto: “La valutazione è legittima”
Un voto di maturità contestato, un ricorso al Tar e un appello al Consiglio di Stato: la storia dello studente di Sassuolo che si è visto bocciare entrambi i ricorsi e si ritrova a dover accettare il suo 64.
Un percorso scolastico positivo, un esame di Stato deludente
Lo studente in questione partiva da una buona base, con 45 crediti scolastici su 60. Tuttavia, il colloquio orale dell’esame di maturità del 2020, anno segnato dalla pandemia e da un maxi-orale da 40 punti, non è andato come sperava. Il suo punteggio finale è stato di 19, ben al di sotto delle sue aspettative.
Ricorso e appello respinti: il Tar e il Consiglio di Stato confermano il 64
Non convinto del voto, lo studente ha deciso di presentare ricorso al Tar, che ha bocciato la sua richiesta. Successivamente, ha tentato la via dell’appello al Consiglio di Stato, ma anche in questo caso il suo ricorso è stato respinto.
Le motivazioni del Consiglio di Stato
Secondo il Consiglio di Stato, la valutazione della commissione d’esame è stata legittima. I docenti, che conoscevano il percorso scolastico positivo dello studente, hanno dovuto prendere atto di una prova orale non brillante, probabilmente influenzata anche dalla situazione pandemica.
Un caso emblematico di un anno scolastico anomalo
La vicenda dello studente di Sassuolo è emblematica di un anno scolastico anomalo, segnato da cambiamenti e incertezze. La pandemia ha avuto un impatto significativo sull’esame di maturità, e questo ha portato a voti più bassi e a un maggiore contenzioso.