Maturità, si delinea l’esame “versione Coronavirus”. Novità in arrivo e alcune ipotesi
Oggi il Ministro Azzolina ha annunciato che al Ministero si sta lavorando per riformulare l’esame di stato per le scuole secondarie di II grado a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Modifica prove e requisiti accesso
L’esame sarà “più semplice” pur mantenendo la dovuta serietà. In particolare, si riformulerà la seconda prova con modalità non ancora definite. Queste le certezze.
Ipotesi, invece, riguarda una deroga del monte ore Alternanza e no svolgimento prove Invalsi
Un altro problema riguarda due requisiti di ammissione all’esame:
- lo svolgimento delle prove Invalsi (iniziate il 2 marzo e poi interrotte)
- lo svolgimento del monte ore previsto negli ultimi tre anni per i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (210 ore negli istituti
- professionali, 150 negli istituti tecnici e 90 ore nei licei).
Un’ipotesi sarebbe quella di derogare al summenzionato monte ore e non far svolgere la prova Invalsi.
Commissari interni
Sciolto il nodo dei commissari. Il Ministro ha oggi annunciato che saranno solo interni, guidati da un Presidente esterno.
Le motivazioni sono legate soprattutto a questioni legate alla sicurezza sanitaria.
Oltre a quanto detto sopra, si vorrebbe venire incontro agli studenti che sarebbero così giudicati su quanto effettivamente svolto e da docenti che ne conoscono a fondo il curriculum scolastico.
Gli esami attuali
Quanto alle prove, gli esami prevedono:
- prima prova scritta di italiano;
- seconda prova scritta di indirizzo;
- colloquio.
Le prime due, come detto sopra, sono predisposte dal Ministero.
Questi i requisiti di ammissione, che dovranno essere rivisti
- frequenza di almeno tre quarti del monte ore personalizzato;
- votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline valutate; nel caso di votazione inferiore a sei decimi
in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di
classe può deliberare, con adeguata motivazione, l’ammissione
all’esame; - votazione non inferiore a sei decimi nel comportamento;
- partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI;
- svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi.