Maturità, rilevamento febbre all’ingresso: si può fare ma da personale formato. Attenzione alla privacy. Chiarimenti

Non c’è obbligo di rilevamento della temperatura corporea all’ingresso delle scuole in cui si svolgeranno gli esami di Stato per gli studenti in uscita dalle scuole secondarie di II grado.
Ma è possibile farlo, “purché – scrivono dall’USR Lazio in una nota sugli esami – siano rispettate le indicazioni del Garante per la privacy e la prassi pubblicata dall’Associazione nazionale dei medici competenti.”
L’acquisizione dell’autodichiarazione su assenza contagi e sintomi respiratori prevista per l’accesso agli esami, resta in ogni caso obbligatoria.
Cosa dice il Garante
Secondo il Garante della Privacy, riportano dall’USR, “la misurazione della temperatura all’ingresso è compatibile, sinché perdura l’emergenza epidemiologica, con la legislazione e la normativa in materia di privacy, purché non sia registrato il dato relativo alla temperatura corporea rilevata.
Quando il soggetto è un dipendente dell’Amministrazione, sarà registrata la sola circostanza del superamento della soglia stabilita (37,5 gradi) all’unico fine di documentare la ragione che ha impedito l’accesso al luogo di lavoro. Quando si tratti, invece, di un soggetto esterno, ad es. uno studente che si presenta per sostenere l’esame, non sarà registrato il motivo del diniego dell’accesso. Il presidente della commissione dovrà, ovviamente, essere informato in merito al fatto che la presenza dello studente all’esame è divenuta impossibile, senza però che gli sia comunicata la relativa ragione, affinché organizzi diversamente l’esame del candidato, avvalendosi delle possibilità a tal fine previste dall’Ordinanza. Il testo integrale della FAQ del Garante è reperibile a questo indirizzo, al n. 1 delle FAQ relative al “Trattamento dei dati nel contesto lavorativo pubblico e privato nell’ambito dell’emergenza sanitaria”, che si raccomanda di leggere (e rispettare) con attenzione.”
La prassi
“L’Associazione nazionale dei medici competenti ha recentemente pubblicato una prassi in merito alla misurazione della temperatura sul luogo di lavoro (documento reperibile a questo link).
La prassi in questione prevede che la misurazione della temperatura sia
effettuata da «un lavoratore già formato a questa attività (possibilmente un incaricato al primo soccorso) o altro personale aziendale addestrato soprattutto a evitare un c.d. contatto stretto e a saper gestire una situazione di disagio – il diniego di ingresso di un dipendente». La prassi, che dovrà essere letta e rispettata, specifica anche quali dispositivi di protezione individuale siano necessari (mascherina, guanti, camice, protezione facciale). I dispositivi in questione e il termometro, del tipo adatto alla misurazione a distanza, potranno essere acquistati utilizzando le risorse finanziarie già assegnate alle scuole.”