Maturità, l’ex ministro Profumo racconta quando digitalizzò il sistema: “Tonnellate di carta custodite dai Carabinieri, ora con un click colleghiamo oltre 4500 commissioni in tutta Italia”
Francesco Profumo è una figura di spicco nel panorama accademico e istituzionale italiano. Ingegnere di formazione, ha ricoperto ruoli di prestigio che spaziano dall’università alla politica, dalle fondazioni bancarie alle grandi aziende. La sua carriera è un esempio di come competenza tecnica e visione innovativa possano contribuire allo sviluppo del paese.
Da ingegnere a ministro: un percorso di crescita continua
In un’intervista a La Stampa, Profumo definisce l’ingegnere come “una persona che sa come gestire problemi complessi”. Tale capacità l’ha accompagnato in tutto il suo percorso professionale, dal Politecnico di Torino al Ministero dell’Istruzione. La sua formazione internazionale, con esperienze negli Stati Uniti e in Giappone, gli ha permesso di portare una visione globale nel sistema universitario italiano.
Innovazione nell’istruzione
Come rettore del Politecnico di Torino, Profumo ha promosso l’apertura dell’università alle aziende e agli studenti stranieri. Durante il suo mandato come ministro dell’Istruzione nel governo Monti, ha introdotto la “Maturità digitale”, digitalizzando il processo di distribuzione delle prove d’esame e superando resistenze burocratiche: “L’idea era quella di abolire le tonnellate di carta che si spostavano per la Penisola alla vigilia dell’esame con incartamenti sigillati che venivano custoditi la notte prima nelle caserme dei carabinieri. Decisi che tutto questo poteva essere tranquillamente sostituito da un codice che apriva una pagina sul computer con i testi delle prove. Chi si oppose? “Ufficialmente nessuno. Ma ricordo un alto funzionario del ministero, mi è rimasto impresso che veniva da Vercelli, che poneva ostacoli: “Signor ministro, ma è sicuro? E se poi il codice non funziona? Se il piano fallisce lei rischia di doversi dimettere. Non possiamo preparare il sistema e poi farlo entrare in vigore il prossimo anno? Decisi di no. Gli dissi: facciamo tre tentativi di prova, se falliscono ha vinto lei e anche quest’anno facciamo circolare tonnellate di carta nelle caserme dei carabinieri. Funzionò? “Si trattava di collegare contemporaneamente 4. 686 commissioni. Ci riuscimmo”. Con il batticuore la mattina della prima prova, immagino: “Soprattutto la preoccupazione del funzionario di Vercelli. Perché quel giorno il codice l’ho dato in diretta da Shanghai dove mi trovavo per una collaborazione tra le nostre università”.
Visione sulla globalizzazione e sfide future
Nell’intervista spazio non solo per la scuola. Profumo offre una prospettiva interessante sulla globalizzazione, sottolineando come abbia redistribuito parte del reddito dei ceti medi occidentali verso i paesi più poveri. L’ex ministro identifica il cambiamento climatico e l’educazione permanente come le sfide più urgenti per la società contemporanea. Secondo Profumo, il modello educativo del XX secolo non è più adeguato. Oggi, l’istruzione deve fornire un “hardware” di competenze di base, mentre lungo tutta la vita lavorativa si deve continuamente aggiornare il proprio “software” di conoscenze specifiche.
Esperienza nelle fondazioni bancarie
Come presidente della Compagnia di San Paolo, Profumo ha gestito una delle più grandi fondazioni bancarie italiane. Il suo approccio è stato caratterizzato dalla ricerca dell’equilibrio e dalla prevenzione dei conflitti, sottolineando l’importanza di “governare in anticipo i processi”.