Maturità, l’affondo di Cacciari: “Se gli esami sono tipo concorsi a quiz, allora meglio abolire tutto. È la qualità della prova che fa la differenza”

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Il filosofo Massimo Cacciari, in un’intervista all’Adnkronos, ha espresso un’opinione ponderata riguardo alla valenza degli esami di maturità.

L’ex sindaco di Venezia sottolinea l’importanza storica degli esami di maturità, rileva la loro capacità di forgiare il carattere. “L’esame è anche una prova utile per il carattere, perché costringe a una disciplina particolare,” afferma Cacciari, riferendosi agli esami del passato. La loro severità, secondo il filosofo, rappresentava un vero e proprio banco di prova per gli studenti.

Riguardo all’esame moderno, Cacciari esprime scetticismo: “Quello attuale se lo abolisci, è lo stesso, è una tale stupidaggine.” Tale affermazione sottolinea una percezione di degrado nella qualità e nella rigore dell’esame rispetto al passato.

L’accento viene posto sulla qualità dell’esame. “Nessuna cosa è utile o inutile in astratto, dipende da come si fa,” rimarca Cacciari. Evidenzia come un tempo l’esame richiedesse uno sforzo notevole, con la necessità di coprire tutti i programmi di tre anni di liceo in tutte le materie. Oggi, secondo Cacciari, la riduzione della portata delle materie esaminate ha diminuito significativamente l’utilità dell’esame.

Cacciari conclude affermando che non si può discutere dell’esame di maturità senza considerare la situazione più ampia della Scuola. Una dichiarazione apre la strada a un dibattito più vasto sull’istruzione e sui metodi di valutazione, che va oltre la semplice questione dell’esame di maturità.

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